
"Le sagre sono una forma di concorrenza sleale alla ristorazione tradizionale". La possibilità che a Massarosa si tornino a organizzare le sagre non è vista di buon occhio dalla Fiepet, federazione dei pubblici esercizi Confesercenti. "Siamo contrari – dice il dirigente Adriano Rapaioli –, abbiamo sempre combattuto questo fenomeno, soprattutto quando si tratta di manifestazioni tirate su dalle associazioni solo per fare soldi e non per valorizzare prodotti tipici del territorio. Quest’anno, a maggior ragione, la situazione è ancora più grave visto che usciamo da un periodo di lockdown che ha impedito a bar e ristoranti di lavorare per tre mesi. Le nostre attività sono rimaste chiuse e stiamo registrando dei fatturati ridotti intorno al 50 per cento rispetto alla fase pre-emergenziale. In questo contesto, c’è il rischio concreto che le sagre possano dare il colpo di grazia al mondo della ristorazione: gli organizzatori di queste manifestazioni non pagano le stesse tasse che gravano sugli esercenti".
Insomma, per Confesercenti il fenomeno delle sagre non solo non andrebbe sostenuto, ma sarebbe da frenare.
"Alla politica chiederei che quest’anno ci sia una limitazione importante di queste manifestazioni – continua Rapaioli – anche perché, ripeto, i ristoratori sono tenuti a sostenere dei costi non indifferenti, specialmente dal punto di vista della sicurezza. Per quanto riguarda le sagre, invece, abbiamo parecchia perplessità per tutto quel che riguarda gli adempimenti necessari in termini di salute e prevenzione Covid. Oltre tutto, di questi tempi gli utenti cercano di risparmiare il più possibile – sottolinea ancora il dirigente Fiepet – ed ecco che, a maggior ragione quest’anno, cade il teorema secondo cui sagre ed esercizi tradizionali avrebbero una clientela differente. In queste condizioni, il fenomeno delle sagre diventa ancor più sentito e più grave di quanto non sia stato fino ad oggi".
DanMan