I parametri chimico-fisici misurati nelle acque lungo il Fosso Ginese fino al Lago di Porta sono tornati alla normalità. Ad annunciarlo è Arpat in base all’analisi effettuata lunedì nell’ambito del crollo avvenuto il 6 maggio a Cava Fornace con fuoriuscita del percolato sull’Aurelia e nel Lago di Porta. Non solo: le nuove analisi condotte martedì hanno confermato la presenza di due specie amianto nel percolato (crisotilo e tremolite). "Il sedimento – scrive Arpat – si è depositato sul fondo del Fosso Ginese sotto costante battente di acqua, quindi intrinsecamente in sicurezza in quanto indisponibile ad essere volatilizzato e respirato". Quanto agli altri contaminanti, Arpat parla di "rispetto dei limiti previsti dal Testo unico ambientale", ad eccezione di alluminio (concentrazione pari a 7,1 milligrammi per litro a fronte di un limite consentito di 2), ferro (7,7 a fronte del limite di 1) e solidi sospesi (3.347 contro un limite di 80), "ma senza danni alle risorse ambientali".
CronacaI parametri delle acque del Lago di Porta sono tornati alla normalità