
Gli alimenti a km zero e a filiera corta sono prodotti locali che vengono venduti in luoghi vicini alle zone di produzione. Si caratterizzano per la freschezza, per l’elevata qualità e perché favoriscono un tipo di consumo che crea un legame con il territorio inducendo la riscoperta di sapori locali e tradizioni gastronomiche. La filiera corta ha come obiettivo quello di mettere in relazione chi acquista e chi produce mantenendo prezzi concorrenziali. Questi prodotti si possono comprare attraverso i Gruppi di acquisto solidale ma anche nei mercati contadini, nei piccoli negozi e nei supermercati. Uno degli obiettivi è valorizzare il consumo dei prodotti stagionali riprendendo il legame con il ciclo della natura e la riduzione nelle emissioni di CO2. La cultura del km zero è arrivata dal Veneto ma si è ben presto diffusa in Toscana e nel resto d’Italia dando vita anche ai ristoranti dedicati, dove vengono serviti piatti cucinati con ingredienti di provenienza locale. Un gran sostenitore della filiera corta è Carlo Petrini che è un gastronomo, sociologo, scrittore e attivista, fondatore dell’associazione Slow Food: un’organizzazione internazionale nata nel 1986 a Bra in Piemonte e che è impegnata a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con l’ambiente e grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. Slow Food lavora in 150 Paesi del mondo.