REDAZIONE VIAREGGIO

"I ristori sono soltanto briciole insufficienti"

L’associazione contesta le risorse stanziate dal Governo e il mancato taglio di tasse come la Tari

Nemmeno Confcommercio approva del tutto il decreto ristori del Governo Draghi: "Le risoerse per impresae e partite Iva vanno aumentate, 11 miliardi da dividere tra 3 milioni di soggetti non bastano, visto che i consumi sono calati di 130 miliardi di euro. Il piano vaccinale non va e le imprese non hanno più riserve per andare avanti".

Ecco alcuni dei punti salienti del decreto. L’associazione del commercio ricapitola i punti principali del decreto. Cancellate le vecchie cartelle esattoriali fino a 5 mila euro tra il 2000 e il 2010 per chi rientra in un tetto di reddito di 30 mila euro. Rate e nuove cartelle esattoriali sospese fino al 30 aprile e sanatoria ad hoc per le partite Iva in difficoltà. dei licenziamenti prorogato a giugno, e fino a ottobre per le aziende che usano la cassa integrazione Covid, valida fino al 31 dicembre (massimo 28 settimane), per 3,3 miliardi. Nel turismo, sostegni per 1,7 miliardi, fra cui 900 milioni per gli stagionali. Per le strutture ricettive nonché di somministrazione e consumo di bevande il canone di abbonamento alla Rai è ridotto del 30%. Una misura del tutto insufficiente, Confcommercio avrebbe voluto l’esonero totale.

Quanto alla Tari, all’articolo 30 comma 5 viene riportato come “Le utenze non domestiche che hanno intenzione di scegliere un soggetto terzo per effettuare la raccolta rifiuti, così come definito all’ art. 3 comma 12, del decreto legislativo n° 1162020, debbano comunicare la propria opzione entro il 31 maggio di ogni anno. Una opzione, questa, che apre alle aziende la possibilità di scegliere il proprio gestore rifiuti, con un possibile vantaggio economico.

Confcommercio sotto linea che "i nuovi ristori prevedono l’addio ai codici Ateco. Sono disponibili 11 miliardi di euro a favore di circa tre milioni di partite Iva, tra imprese e professionisti, con un fatturato fino a 10 milioni di euro e che abbiano registrato perdite di almeno il 30% del fatturato medio mensile 2020 rispetto a quello del 2019. Le fasce di contributo sono cinque, con percentuali in base alla dimensione dei ricavi 2019: 60% per le imprese fino a 100mila euro; 50% tra 100 mila e 400mila euro; 40% tra 400 mila e 1 milione; 30% tra 1 e 5 milioni; 20% tra 5 e 10 milioni. L’indennizzo arriverà con bonifico o sotto forma di credito d’imposta e andrà da un minimo di mille per le persone fisiche (2 mila per gli altri soggetti) a un massimo di 150 mila euro (in media sarà di 3 mila 700 euro). Al settore turismo va anche una parte del fondo da 200 milioni per le imprese del wedding e della ristorazione nei centri storici, oltre a una parte dei 10 miliardi del fondo perduto. Il governo ha pubblicato on line i moduli per la presentazione delle domande, a partire dal 30 marzo. Per informazioni è possibile rivolgersi ai nostri uffici: 0583473135".