"Famiglia e lavoro. E poi adeguarsi ai tempi": Francesco Marchi, uno dei fratelli titolari di Pasubio, nota pizzeria e pasticceria del centro storico, racchiude in poche parole la ricetta del successo del locale giunto alla terza generazione con la figlia Eleonora. Settanta candeline proprio ieri, con tanto di premiazione da parte del sindaco Marcello Pierucci, in onore di Pasubio e Tosca, i fondatori, e della sorella maggiore Emma, deceduta proprio un anno fa. Sette decenni per una famiglia, casa e bottega, che parte con il padre e il carrettino dei gelati per arrivare ad oggi, tra apericena e taglieri gustosi di cecina, salumi e torta di pepe e spuma come si usa tra i giovani e non solo.
I tempi cambiano e nel mezzo, dal padre, tifoso fiorentino doc, giunto da Monsummano e divenuto subito camaiorese con quattro figli cresciuti in via Di Mezzo dietro al bancone, scorrono la vera Camaiore con tradizioni e dolci, la scarpaccia salata, le calze favolose della Befana, lo strudel della Tina, i befanini e la ricetta segreta della torta coi pizzi. Scorre un mondo che ‘Pasubio’ accoglie da sempre con battute colorite, chiacchere e l’idea di far parte di una squadra. Il locale si è rinnovato una quindicina di anni fa e di recente anche negli arredi esterni. Tina e Carlo sono in pensione, ma di fatto vivono li, sopra l’attività, sopra il forno, compagno fin da piccoli e Tina è ancora dietro al banco, accogliente e arguta. Ieri da Pasubio idealmente c’era tutta la città per applaudire a quel 70 in bella vista, energico e di buon auspicio.
Isabella Piaceri