DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

I vandali con lo spray Imbrattati tende e tavoli "Questo non è turismo"

Rabbia al bagno “Dalia e Dauro“ di Fiumetto. Danni a una ventina di attrezzature. L’orda attirata da tre feste in contemporanea. Tagliate anche alcune tele.

I vandali con lo spray  Imbrattati tende e tavoli  "Questo non è turismo"

I vandali con lo spray Imbrattati tende e tavoli "Questo non è turismo"

di Daniele Masseglia

Ieri mattina, al risveglio, si sono dovuti stropicciare gli occhi più del dovuto per capire se si trattava di un incubo notturno o dell’amara realtà. Sedie e tende, almeno una ventina, erano state imbrattate con scritte realizzate con uno spray blu, tra simboli e lettere apparentemente senza senso. Alcuni teloni invece erano stati lacerati. Segno che il rialzo delle temperature sta regalando non solo una coda d’estate piacevole e destinata ad attirare i turisti ancora per un po’, ma anche un’appendice della cosiddetta malamovida.

Con un clima del genere le feste nei locali continuano infatti a pullulare e a sfornare orde di giovani che appena usciti, forse in preda all’alcol, riversano la baldoria nel peggiore dei modi su tutto ciò che capita a tiro. A farne le spese, mercoledì notte, è stato il bagno “Dalia e Dauro“, a Fiumetto, con i titolari che dovranno perdere tempo e denaro – diverse migliaia di euro – per restituire decoro alla struttura. Pur senza far nomi, si dicono convinti che la concomitanza, in zona, di ben tre feste abbia favorito un afflusso maggiore di giovani aumentando così la percentuale di potenziali vandali. "Parafrasando Battisti – si sfogano – tu chiamalo, se vuoi, turismo. Siamo stufi di sentirci dire che noi balneari siamo quelli che lavorano poco e guadagnano molto: alzi la mano chi vuol lavorare senza guadagnare. Ma questa è un’altra storia. La quotidianità è che di giorno si lavora, non poco, e la notte non si dorme perché la musica delle discoteche o degli stabilimenti festanti è talmente forte che tremano i mobili di casa: ma dobbiamo lavorare tutti. All’uscita delle serate arrivano i barbari che ebbri di musica ed altro urlano la loro felicità e mettono sottosopra le spiagge e tutto lo stabilimento. Tagliano le tele, rompono le cose, lasciano ricordini e souvenir, se tutto va bene". Il finale dell’intervento dei titolari è dolceamaro, con l’ironia come ultimo antidoto contro questi odiosi fenomeni: "Poi arriva l’artista di turno, che ha scelto la stessa ’nuance’ dello stabilimento e fa il creativo su mezza spiaggia. Caro artista, se ti riconosci non sentirti ’ganzo’: sei solo un ’pezzo di turismo’, piccolo per fortuna. Anche questo fa parte del nostro lavoro: svegliarsi presto, rimediare ai danni del turismo notturno e ricomiciare la mattina con il sorriso stampato in faccia per accogliere i clienti con serenità. E domani?".