
Scontro totale fra amministrazione comunale e una parte dei diportisti dell’approdo turistico per la validità dei contratti, e i relativi pagamenti. "ICare, concessionaria dell’approdo, ha iniziato a spostare le imbarcazioni dei morosi in altri attracchi del porto". Così riferisce Fabio Alfieri, vice presidente della Cooperativa Porto Turistico Viareggio.
"Nessun avviso – afferma Alfieri – Questo è fuori da ogni logica di diritto; ci si ritiene superiori alle normative e si viola una proprietà privata senza alcuna autorizzazione nostra o di un giudice".
La cooperativa difesa dall’avvocato Leonardo Dell’Innocenti ribadisce: "Che i pagamenti dei contratti d’ormeggio, tramite bonifico, sono regolari e che quindi quanto sta avvenendo non è consentito dalla legge". "Il mio caso – racconta Alfieri – è emblematico. Negli scorsi giorni è stata recapitata all’avvocato una missiva da ICare nella quale mi si invitava a prendere contatto per programmare lo spostamento della mia barca così lunedì mattina mi sono presentato al porto per i dettagli; in sostanza venivo invitato a posizionare il natante sempre alla banchina 7, ma in una zona completamente disastrata con il concreto rischio, in caso di mare agitato, che i paletti ai quali dovevo ormeggiare potessero rovinarla. Quindi sono ritornato al mio posto originale ma il giorno dopo, martedì, non l’ho più ritrovata se non nel posto che arbitrariamente mi era stato assegnato. Com’è possibile pensare che il Porto sia un bene centrale per lo sviluppo della città se non si dialoga con nessuno, se si attaccano le istituzioni come Autorità Portuale e Regione? Com’è pensabile predisporre una alternativa al Piano Regolatore Portuale esistente e mai realizzato senza confrontarsi con tutti i portatori di interesse?".
"Lo scorso settembre – conclude – organizzammo un confronto con tutti i candidati a sindaco riportando le nostre proposte nell’ottica di una razionalizzazione degli spazi acquei esistenti per garantire tutti, ma Del Ghingaro non si presentò. Peccato, sarebbe stata l’occasione per rinsaldare il nostro rapporto ma evidemente si pensa di poter dare risposte solo ad una parte di cittadini e non a tutta la comunità".
Sergio Iacopetti