
Quest’anno abbiamo intrapreso per la prima volta lo studio della Letteratura italiana, approcciandoci agli illustri autori del Trecento. Non abbiamo potuto fare a meno di notare le circostanze storiche che accomunano il nostro periodo storico e 1348, anno dell’epidemia di peste a Firenze, che ispirò Giovanni Boccaccio. Come sarebbe il Decameron se Boccaccio lo avesse scritto nel 2022? Sicuramente le novelle apparirebbero leggermente diverse, ambientate nella nostra contemporaneità, invasa da tecnologia e innovazione, ma probabilmente le tematiche sarebbero molto simili, tra amori a lieto fine, destini fortunati e personaggi ironici.
Tra tutte le novelle che abbiamo letto la nostra preferita è quella di Chichibio e la gru, che narra la vicenda di un cuoco furbetto, che riesce a non essere punito dal padrone grazie alle sue battute argute. Questa novella ha ispirato la classe per la creazione di un nuovo personaggio: Ludovico Giannamore, che approfitta del tempo bero durante il lockdown per cimentarsi in una vera e propria impresa: impastare la pizza: "Ludovico Giannamore, conosciuto da tutti come ‘lo scemo del paese’, durante la quarantena, stremato dalla fame, decide di imparare a fare la pizza. Una bella mattina di primavera, prepara tutti gli ingredienti e, più che convinto, tira su le maniche e inizia la titanica impresa. Possiamo immaginarlo mentre lancia in aria l’impasto, ma non si accorge dell’acqua caduta in terra. Si volta improvvisamente e…boom: finisce in terra con l’impasto in faccia!"