
Il bel Parco dell’Orecchiella
Maestose montagne coperte da boschi di latifoglie, faggete, querce e conifere dominano il paesaggio e ci indicano che siamo arrivati alla meta. Siamo al Parco dell’Orecchiella, una riserva naturale nel cuore della Garfagnana per una giornata a stretto contatto con la natura. Questo territorio tra l’Appennino Toscano e le Alpi Apuane è caratterizzato da una grande estensione e un’altrettanto importante escursione altimetrica, capace di accontentare camminatori della domenica ed escursionisti più esperti. L’area del Parco, nel comune di San Romano in Garfagnana, è divisa in una zona ad accesso libero e una a pagamento nei pressi del Centro Visitatori, una sorta di scuola di natura in cui troviamo un museo naturalistico, uno di storia del territorio e del paesaggio e la casa dei rapaci. Nell’area, oltre a piccoli specchi d’acqua, ci sono recinti faunistici che ospitano mufloni, caprioli e addirittura orsi arrivati negli anni Novanta dallo zoo di Livorno poi chiuso. La presenza di questi grandi animali ricorda i secoli passati in cui l’orso viveva allo stato brado l’Appennino tosco-emiliano. E non sono gli unici animali a popolare la zona: ci sono cervi, lepri, donnole, faine, puzzole, tassi, scoiattoli, ghiri, marmotte e una ricca varietà di volatili tra cui il raro gufo reale e le aquile reali che volteggiano intorno al massiccio della Pania di Corfino. L’Orecchiella è attraversata da molti sentieri adatti a ogni tipo di escursionista, quelli più semplici sono perfetti anche per le famiglie. Possiamo suddividere gli itinerari principali in due categorie: i sentieri all’interno della riserva sono di facile percorribilità, mentre i Sentieri Airone sono tre percorsi per gli escursionisti più allenati e vanno dai 13 ai 30 chilometri, da distribuire in due giorni con un pernottamento in baita. I percorsi più semplici, invece, vanno dai 3 ai 7 chilometri di cui tre sono facilitati, ossia consigliati anche ai non vedenti per la presenza di un corrimano e la ricchezza di suoni e profumi.
Sarebbe un peccato lasciare il parco prima di visitare il giardino dei fiori di montagna, con fioriture che cambiano nel corso delle stagioni e il cui colpo d’occhio ricorda una magnifica tavolozza da pittore. Tra girasoli, dalie, lavanda e calendula si aggirano api in cerca di nettare e si respirano profumi celestiali.