Tommaso Strambi
Cronaca

Il Belvedere: Torre del Lago ritrova il suo gioiello

Dal braccio di ferro tra Vittorio Sgarbi e il sindaco Giorgio Del Ghingaro allo spettacolo con Stefano Massini e gli artisti del Festival Pucciniano

taglio del nastro

taglio del nastro

Torre del Lago (Lucca), 22 giugno 2024 – La statua del Maestro, adesso che è stata girata, guarda verso il lago. In direzione di quelle acque che ispirarono Giacomo Puccini e lo resero compositore immortale. Illusione ottica o meno, sembra proprio che, grazie alla nuova collocazione, il musicista stia uscendo da quella villa in cui decise di abitare nel luogo che più amava, con le montagne a nasconder la vista della “matrigna’’ Lucca. Che storia quella del Maestro. E quella di Torre del Lago, un nugolo di case racchiuse tra il Massaciuccoli e la Marina tagliate in due dalla ferrovia. A metà dell’’800 c’erano solo il lago, una vegetazione rigogliosa e incontaminata, animata da pesci e volatili. Ed è qui che Giacomo Puccini scelse di vivere, immerso nella natura e nel silenzio ispiratore. E, da ieri sera, finalmente, «Puccini (è) a casa» per parafrasare lo spettacolo proposto dello scrittore e drammaturgo Stefano Massini che, insieme agli artisti del Festival Pucciniano (la soprano Marina Medici, il tenore Lorenzo Papasodero e Silvia Gasperini al pianoforte) ha fatto da cornice allo spettacolo voluto dal Comune di Viareggio per festeggiare la riqualificazione del Belvedere. Una serata di note (quelle eseguite dal maestro Riccardo Arrighini, proprio al pianoforte del Maestro custodito nella Villa-Museo, e del trombettista Andrea Tofanelli) e magia. Una festa conclusa con uno show di luci laser tra le quinte del lago. Sublimazione di un opera pubblica da oltre 2 milioni di euro, fortemente voluta dal sindaco Giorgio Del Ghingaro, protagonista nei mesi scorsi anche di un braccio di ferro con l’ormai ex sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Prima di lasciare il Ministero, infatti, il famoso critico piombò a Torre del Lago, in difesa di alcuni vecchi “pilastrini“, a sua detta, coevi del Maestro e rivelatesi «assai più recenti e di nessun valore, non solo storico ma anche artistico». Come sottolinea il professor Biagio Guiccione, docente di architettura del paesaggio all’Università di Firenze. «Sgarbi ha pronunciato la grande menzogna che il Belvedere Puccini era così ai tempi del Maestro – si sfoga il prof –. Dichiarazione palesemente falsa. Tutti sanno che il piazzale del Belvedere è del 1930 e Puccini è morto nel 1924». Ma tant’è. Urla, strepiti, minacce e poi le scuse in un incontro pacificatore nella sede del Ministero. Intanto, però, il tempo è corso e i lavori sono finiti in ritardo rispetto al cronoprogramma iniziale pensato anche per celebrare il Centenario della morte del compositore avvenuta a Bruxelles il 29 novembre 1924. Ma siccome il “diavolo fa le pentole e non i coperchi“, ieri, nella giornata internazionale della musica Torre del Lago ha ritrovato il suo Belvedere. «E che Belvedere», sorride soddisfatto il sindaco. Il risultato è quello di ritrovarsi su un balcone «privilegiato dal quale affacciarsi ad osservare la natura e lo straordinario paesaggio». In un gioco di riflessi che spinge Del Ghingaro, artefice e ’pungolo’ negli ultimi mesi di operai, ingegneri, tecnici e dirigente ai lavori pubblici, a parlare non solo di «capolavoro», ma di luogo «magico». E nonostante i maligni lo abbiamo già ribattezzato una pista d’aeroporto, il colpo d’occhio è quello di uno spazio aperto in cui la scelta progettuale è stata quella di valorizzare l’area «ispirandosi ad una sorta di spiaggia con lo stesso materiale del lago riproducendo la visione che aveva Puccini e che di certo gli ha ispirato Madame Butterfly». E così sia.