La Passeggiata resta “il salotto buono“ di Viareggio, capace di resistere alla crisi del commercio tradizionale che, nel 2022, secondo il dato nazionale fornito da Confesercenti, ha visto sparire una media di due negozi ogni ora. E a tante chiusure non sono corrisposte altrettante aperture, è sotto gli occhi di tutti. Basta fare una passeggiata per incrociare un’infinità di saracinesche abbassate, vetrine polverose, spazi deserti.
Viareggio non è immune da questa congiuntura, scatenata dalla concorrenza del web e della grande distribuzione, che negli ultimi dieci anni ha portato ad un progressivo impoverimento del centro storico (pesantemente segnato anche dall’abbandono che vive piazza Cavour in attesa che prendano il via i lavori di riqualificazione) e delle periferie, dove resistono sempre meno botteghe. E, come dicevamo in apertura, in questo deserto che si allarga a macchia d’olio solo la sempreverde Passeggiata si salva.
Come le più prestigiose via del commercio delle grandi città, come anche Forte dei Marmi, il lungomare viareggino, con migliaia di persone che ogni anno si strusciano passeggiando dal Molo fino al Principino e ritorno, è infatti una vetrina importante per i grandi marchi, sempre più protagonisti a discapito dei multimarca. In poco più di due chilometri i fondi sfitti si contano sulle dite di due mani; nonostante i canoni di affitto siano, in certi casi, stellari. Per un fondo di cento metri quadri si può spendere in media da 60 fino a 100mila euro all’anno. In proporzione le cifre sono le stesse di una decade fa, quando la concorrenza della vendita on-line non era così pressante e i centri commerciali aprivano a domeniche alternate. Una sì e una no.
In media, infatti, gli affitti commerciali della Passeggiata vanno da cinque a dieci volte (nei casi estremi) la tariffa che i concessionari pagano al Comune. Se le mura delle attività sono dei privati, il suolo è invece di proprietà comunale. A stabilire le tariffe demaniali è dunque il Comune, e quelle del 2023 sono 128,40 euro al metro quadrato (calpestabile) per il tratto che dal Canale Burlamacca arriva fino in via Vespucci (dunque zona orologio); mentre per quello successivo, da via Vespucci alla Fossa dell’Abate, la tariffa demaniale è ridotta del 30%, ovvero 98,21 euro al metro quadrato. Questo indipendentemente dal valore commerciale di ogni fondo (ad esempio il numero di vetrine), e eventuali sottotetti o scantinati inagibili.
In sostanza il proprietario di un fondo commerciale di cento metri quadrati versa al Comune 12.840 euro all’anno se nel tratto Sud della Passeggiata e 9.821 se nella parte Sud. E, dagli affittuari, ne incassa indicativamente tra i 60 e i 100mila all’anno. Il salotto, oltre che buono, è anche caro.
Martina Del Chicca