REDAZIONE VIAREGGIO

Il boom del ritocchino. Parla il professor Betti: "Ma occhio ai ciarlatani"

Il chirurgo estetico di fama internazionale racconta i cambiamenti nel comparto "Oggi persone di ogni estrazione e fascia d’età cercano risposte nel bisturi".

Il boom del ritocchino. Parla il professor Betti: "Ma occhio ai ciarlatani"

Il chirurgo estetico di fama internazionale racconta i cambiamenti nel comparto "Oggi persone di ogni estrazione e fascia d’età cercano risposte nel bisturi".

di Maria Nudi

VIAREGGIO

La tragica scomparsa di Margaret Spada, 22 anni, arrivata a Roma da Lentini per un intervento di rinoplastica al naso in un ambulatorio di Fonte Ostiense, che aveva individuato sui social, ha riaperto il dibattito sulla medicina estetica e su come gli interventi di chirurgia estetica si devono affrontare con la massima attenzione nella scelta del professionista e della struttura che deve avere le caratteristiche necessarie per garantire la salute del cliente. Il sogno di sentirsi e vedersi più belle non può diventare un azzardo con cui rimediare a un eventuale danno, ricordando che si può perdere la vita come è accaduto a Margaret.

La Nazione ha scelto il professor Emilio Betti, viareggino, medico estetico, chirugo estetico e dermatologo alla ribalta nazionale e internazionale che da anni è in prima linea pe tutelare la salute dei pazienti di medicina estetica e chirurgia estetica. Il professor Betti ha una storia professionale particolare per come ha abbracciato la medicina estetica e la racconta al nostro giornale.

"Ero uno studente delle scuole superiori e facevo il volontario perché mi piaceva essere utile agli altri e così ho deciso di diventare medico. E ho iniziato la professione al centro ustioni dove riparavo le cicatrici. Uno scenario professionale particolare, dove arrivavano pazienti anche in pericolo di vita. Ma una volta salvati e una volta riparate le ustioni, questi pazienti vivevano un disagio esistenziale che in alcuni casi li conduceva al suicidio, perché restavano sfigurati. Ricordo una persona in particolare che mi fece capire che il valore della vita è importante se la qualità della stessa ha una dignità e se una persona è sfigurata la dignità può essere compromessa. Così da una ventina d’anni ho scelto questa branca della medicina".

Cosa è la medicina estetica in questi anni?

"La medicina estetica dovrebbe essere una branca della medicina finalizzata ad aiutare i pazienti sotto alcuni profili, anche quello della bellezza tout court, ma non è così: negli anni si è trasformata diventando prima un “Far West“ dove un minimo di onore c’era, e poi una giungla dove i medici estetici spuntano come funghi e scrivono pagine di mala sanità".

Cosa accade?

"Chi si rivolge a persone sbagliate, che non hanno i requisiti professionali necessari e quindi non hanno le strutture sanitarie idonee e magari utilizzano sostanze di scarsa qualità, rischia un danno permanente difficile da riparare o addirittura rischia la vita, come è accaduto nella tragica morte della giovane siciliana".

Le sono capitate situazioni di persone che si sono rivolte a lei per un danno subito?

"Certo. È necessaria anche una altra premessa: negli ultimi anni c’è stata una sorta di accelerazione del ricorso alla medicina estetica. Mi spiego meglio: oggi chi ricorre al “ritocchino“ al viso, al seno, penso ai casi più comuni, sono casalinghe, badanti, manager, senza distinzione di età, dalle minorenni alle donne in età adulta, diciamo più che adulta. Da me è venuta una novantenne della quale si è approfittato un farabutto, mi passi il termine pesante, che le ha provocato un danno gravissimo al viso con tutte le consueguenze sotto il profilo della salute. La medicina estetica e la chirurgia estetica devono essere strumenti per aiutare i pazienti".

Dove va ricercata la colpa di questa situazione?

"Sono sempre dalla parte dei pazienti, siamo noi medici che dobbiamo restare tali, fedeli al giuramento di Ippocrate. Etica e onore innanzitutto: bisogna avere le competenze adeguate, non tutti possiamo essere medici e chirurghi estetici, dobbiamo avere le strutture sanitarie adeguate ai tipi di interventi che vengono richiesti, dobbiamo utilizzare macchinari e prodotti all’avanguardia. E tutto questo costa".

Ha introdotto un elemento nuovo, quello economico, può spiegare?

"Certo. Oggi i social, con i quali è necessario confontarsi perché fanno parte della vita di ciascuno di noi, pubblicizzano interventi estetici miracolosi a prezzi altrettanto miracolosi, peccato che di miracoloso non c’è niente, caso mai accade il contrario. Risparmiare nel settore dell’estetica significa correre un rischio alto".

Come spiega che si rivolgano alla medicina estetica anche ragazze giovani?

"Oggi il regalo della maturità è anche rifarsi il seno oppure rifarsi il naso anche quando non è necessario, le famiglie oggi non sanno dire di no".

Ha mai detto a una richiesta di questo genere?

"Certo".

Quali possono essere i rimedi?

"Innanzitutto un intervento legislativo e poi controlli a raffica".