
Il Carnevaldarsena tenta Burlamacco
Si è sfilato il guanto bianco, per tornare ad impugnare il pennello e a tuffarsi nei colori: il giallo, il verde e il rosa. Alessandro Servetto, che dal 2013 veste la maschera di Burlamacco, è l’autore del manifesto del Carnevaldarsena 2024: un polpo con il berretto da marinaio, avviluppato ad un’ancora, che porta in alto una mazza col “volto sincero“ del Carnevale. "Ho cercato di portare in questo manifesto tutto lo spirito di Viareggio e del quartiere: il polpo, simbolo della Darsena; l’ancora, emblema della città, e Burlamacco, che muove il mondo dei coriandoli, in una chiave un po’ retrò. Come fosse un vecchio francobollo" racconta Servetto.
Per il direttivo di via Savi "è un grande onore poter presentare questo manifesto, perché Alessandro Servetto – dice il presidente del Carnevaldarsena, Massimiliano Pagni –, oltre ad essere il nostro Burlamacco, è un grande amico della Darsena e un artista della città". Così, con un brindisi natalizio condito da un frittino di pesce preparato da Monica Bianchi, coordinatrice degli oltre cento volontari che animano le Trabaccolar Cooking, il rione fissa un altra tappa di avvicinamento verso il Baccanale, che invaderà la via Coppino e dintorni dal 9 al 13 febbraio.
Ma a Natale il polpo poteva girarsi i tentacoli? Certamente no. "Quest’anno – spiega la consigliera Monica Caniparoli – abbiamo sposato un progetto di solidarietà che ci emoziona, perché è nato spontaneamente e ci porta lontano". I tentacoli del polpo della Darsena si sono allungati fino in Africa, per abbracciare il villaggio di Nabulagala in Uganda. A fare da ambasciatore è stato Samuele Pagni, nipote del presidente Pagni, che ha partecipato ad un progetto di scolarizzazione promosso dall’associazione no-profit Emiti Emito. "Mentre ero in Uganda – racconta il giovane Pagni – è stato mio padre a suggerirmi di far disegnare un polpo ai bambini. Mi è sembrata un’idea assurda, visto che molti di loro il polpo nemmeno lo conoscono. Ma poi ho capito che, in realtà, era geniale..." I disegni realizzati dai bambini sono così stati stampati sulle magliette, il ricavato della vendita sosterrà la onlus Emiti Emito.
E in beneficenza sarà devoluto anche l’incasso della vendita delle bandiere del Carnevaldarsena; "In pochi giorni ne sono già state vendute più di cento, e noi ci auguriamo che possano colorare tutta la città a Carnevale" conclude il vicepresidente Alessandro Summonti. Bandiere magliette si possono acquistare da “Garage store” in via Pisano; al Tabacchino di via Coppino; “Il Cartaio” in via Savi; “Perditempo” e Libreria “Lungomare” in Passeggiata; Gelateria “Mirella” in via Menini; Tabacchino in via dei Lecci. O nella sede del Carnevaldarsena (via Paolo Savi 174), il martedì e il giovedì pomeriggio.
Martina Del Chicca