
L’opera di Rachel Lee Hovnanian intitolata «Poor Teddy in Repose» all’uscita autostradale al confine con Forte dei Marmi
"Fare i censori mortifica l’arte. Ho posizionato l’orso perchè interessante, non per fare un dispetto". Il sindaco di Pietrasanta, Alberto Giovannetti, difende la scelta di aver sistemato l’opera di Rachel Lee Hovnanian intitolata "Poor Teddy in Repose" (ormai ribattezzato ’orsetto accoltellato’) all’uscita autostradale al confine con Forte dei Marmi. Proprio il collega Bruno Murzi – tramite La Nazione – ha sollevato l’opportunità della scelta artistica, lanciando una frecciatina a Giovannetti per una mancanza di accordo preventivo su quella maxi sagoma piazzata a terra con il pugnale ficcato nel petto a salutare gli automobilisti in arrivo. "Come ogni opera d’arte può piacere o meno – premette Giovannetti – ma ricordo che è stata realizzata in una fonderia locale e da sapienti artigiani che sono il nostro vanto. Sarebbe stato facile proporre una creazione solo per avere consensi, l’arte contemporanea è altra cosa e da sempre offre emozioni contrastanti. Il messaggio dell’artista è teso ad aprire una triste riflessione sul declino dei giocattoli tradizionali con cui i bambini passavano l’infanzia, soppiantati prepotentemente da telefonini e social. E’ un concetto che va oltre l’immagine. L’orso è una rappresentazione della società che si trasforma: se in bene o in male, spetta all’osservatore deciderlo. A Pietrasanta l’arte contemporanea è molto sviluppata e sono qui i tantissimi artisti che rappresentano le sfumature della vita. Fosse stata un’opera banale non ne avrebbe parlato nessuno".
Giovannetti entra poi nel vivo della critica del collega Murzi. "Non ho certo collocato l’orso per fare un dispetto – chiarisce – quello spazio è di competenza del comune di Pietrasanta e non si tratta di un’installazione defintiva. Se Murzi, come dice, vuole condividere un progetto artistico, ben venga. E’ già pronta anche una bozza di convenzione visto che in passato ne avevamo parlato e possiamo metterci a un tavolo per progettare il futuro di tutta l’area dell’uscita autostradale, la famosa ’oliva’. Adesso è giusto che ognuno faccia le proprie scelte sul proprio territorio di competenza. Non trovo bello fare i censori a priori. Quando collocai le tazzine di Larraz sull’Aurelia ci furono critiche e battute ironiche. Ma va bene, l’arte è anche questo".
Francesca Navari