ELEONORA PRAYER
Cronaca

Il dramma dell’abbandono: "Se mi lasci non vale..."

Vite spezzate dei nostri amici a quattro zampe: traditi amore puro e fiducia incondizionata. SCUOLA MEDIA “G. PUCCINI” DI PIANO DI CONCA IIIC.

La vignetta con cui viene affrontato il problema dell’abbandono dei cani

La vignetta con cui viene affrontato il problema dell’abbandono dei cani

Amore puro e fiducia incondizionata. Così potremmo definire il rapporto tra uomo e cane, un rapporto tanto unico, quanto antico: le origini di questa unione risalgono addirittura al Pleistocene, tra i 20 e i 40.000 anni fa. Il nostro amico a quattro zampe insegna la lealtà, la pazienza, il rispetto, ci offre affetto e compagnia.

Si dice che il cane sia il miglior amico dell’uomo. Ma l’uomo lo è del cane? Stando agli ultimi dati riportati dall’AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali), l’Italia conta circa 50.000 cani abbandonati in un anno. Le punte massime di questo fenomeno si registrano nel periodo estivo quando si parte per le ferie e l’animale da compagnia, più che portare gioia, diventa un grosso peso. Ma perché l’uomo abbandona il proprio amico a quattro zampe? Tra le cause ci sono le difficoltà economiche per cui molte famiglie possono trovarsi incapaci di sostenere le spese per il mantenimento di un animale domestico; la mancanza di consapevolezza e responsabilità da parte del padrone; cambiamenti nella sua vita personale.

Le soluzioni per contrastare questo dramma sono varie: campagne di sensibilizzazione per promuovere l’adozione e la cura a lungo termine dei cani, adozioni più consapevoli e responsabili, sterilizzazione e microchip per ridurre le cucciolate indesiderate. Allo scopo di punire tali comportamenti, il Parlamento italiano ha emanato delle leggi a protezione degli animali, introducendo l’abbandono come reato con una pena fino ad un anno o con multa che può arrivare anche a 10.000 euro.

Nonostante ciò, il fenomeno non si ferma e una buona parte dei cani “vaganti” rischia di morire per condizioni di vita precarie, maltrattamenti e incidenti stradali. Le strutture di accoglienza sono in difficoltà: in Italia sono presenti oltre 2000 canili, tuttavia molti di essi sono sovraffollati e impossibilitati a fornire cure adeguate. Per fronteggiare la situazione sono nate associazioni no-profit che si prendono cura di animali abbandonati, maltrattati o ceduti dai proprietari. Oltre al recupero e alla tutela dell’animale, svolgono un’azione attiva di sensibilizzazione al fine di spingere le persone ad adottare un cane in modo consapevole; proprio quello che fa il rifugio I cani di Anna, una realtà locale vicina a noi, un luogo d’amore, che accoglie, sfama e cura i cuccioli sfortunati nell’attesa di donargli una nuova possibilità. E soprattutto insegna a noi esseri umani che, quando si sceglie di vivere con un cane, è per sempre.