Il Forte-rifugio: "E’ il mio covo tra fiori e mare"

Wiola Silva (lady Chanteclair) da 25 anni in Versilia "Convivono due anime: tradizione e modernità" .

Il Forte-rifugio: "E’ il mio covo tra fiori e mare"

Wiolanda Silva, detta Wiola, all’interno della stupenda Villa Malvina, dimora recentemente ristrutturata (foto Nizza)

Sentirsi chiamare Lady Chanteclair la fa sorridere. Wiola Silva (diminutivo di Wiolanda) fa dell’eleganza sussurrata il suo biglietto da visita e da oltre 25 anni è presenza fissa a Forte dei Marmi. In pochi sanno che è moglie di Saverio Silva, titolare ed export manager del gruppo Desa di Seregno, il colosso di prodotti per la casa e igiene della persona a cui fanno riferimento marchi come Chanteclair, Spuma di Champagna, Sauber e Quasar.

Il suo incontro con Forte dei Marmi?

"Sono umbra e per lavoro mi ero trasferita a Milano. Mi mandarono in Egitto e lì ho conosciuto mio marito. Dopo due mesi mi ha portato al Forte: era il 6 gennaio di 25 anni fa. Lui frequentava assiduamente questo posto perchè suo padre Ambrogio nel 1941 aveva comprato casa sul viale Morin dopo aver sperimentato le vacanze ad Alassio. Poi negli anni Novanta mio suocero acquistò la nostra dimora attuale, villa Malvina, una ex pensione dal sapore incantato".

E’ diventata il vostro buen retiro...

"Qui torniamo a Natale e qui ho passato il lockdown. Ricordo che ero a Miami con nostro figlio Ferdinando: mio marito mi chiamò e mi disse di rientrare o non ci saremmo più visti per molto tempo. Trovai un volo, venne a prenderci a Fiumicino e ci fermammo al Forte. Sono stati mesi in cui ho respirato davvero l’atmosfera di questa casa con una grande sensazione di pace"

Lo scorso anno la decisione di riqualificare la villa...

"Ci siamo affidati al designer Antonio Lionetti per un cambio generazionale degli interni. Abbiamo rivisto gli arredi ma mantenuto il soffitto a cassettoni in marmo, gli affreschi, i pavimenti d’epoca e come cornice del portone di ingresso ci sono ancora i piccoli sassi con su scritti i nomi dei clienti che venivano alla pensione".

Cosa le piace di più di Forte?

"Spostarmi in bici. Avere rassicuanti abitudini come la tenda al bagno Alaide e il drink al bagno Roberto. E stare per ore a casa in giardino"

Identità o modernità: è davvero cambiato tanto questo paese?

"Qui convivono benissimo due anime. Pensare di fermarsi al 1950 sarebbe non realistico perchè la clientela vuole servizi moderni. Quando arrivai c’era il negozio Principe che aveva marchi di eleganza, poi c’è stata l’invasione di brand. Però trovo ancora tanta tradizione: al mercato coperto c’è il macellaio Matteo, il banco del pesce, l’alimentari col bancone di allora. Sul viale Morin la Bottega Santa Lucia ha le vecchie bottiglie ma fa una pizza eccezionale".

Francesca Navari