Il fronte caldo di Massarosa. La truffa subita e lo scontro politico: "Dimettetevi". "No, siamo vittime"

L’ente invia 120mila euro su un conto corrente fantasma per i lavori a Quiesa e scoppia la bagarre

Il fronte caldo di Massarosa. La truffa subita e lo scontro politico: "Dimettetevi". "No, siamo vittime"

L’ente invia 120mila euro su un conto corrente fantasma per i lavori a Quiesa e scoppia la bagarre

"Le vere vittime di questa vicenda sono i cittadini. E a loro la giunta Barsotti (nella foto), invece di andare a cercare colpe nelle amministrazioni precedenti, dovrebbe chiedere scusa". Lo sostengono, nel chiedere le dimissioni degli assessori Natali e Del Soldato, i consiglieri comunali della Lega massarosese Nicola Morelli e Pietro Cima. La vicenda è quella – per certi versi paradossale – della truffa subita dall’amministrazione comunale riguardo alla ristrutturazione della scuola di Quiesa. Il Comune ha liquidato una somma di 120 mila euro su un conto corrente che non appartiene però alla ditta che ha effettuato i lavori. Soldi svaniti nel nulla e sui quali sta indagando la Procura. L’iban del conto corrente era stato mandato tramite la mail abitualmente utilizzata dalla ditta nel suo interfacciarsi con il Comune. Ma probabilmente un hacker ha preso possesso dei dati della ditta e al comune ha indicato un conto corrente ‘fantasma’. "Si sono così persi – rimarcano ancora i due esponenti della Lega – 120 mila euro più le spese legali, soldi che mancheranno in termini di beni o servizi alla comunità, perché a questo sono destinate le finanze pubbliche".

La maggioranza fa però quadrato attorno alla giunta Barsotti. "La responsabilità di vagliare le procedure di pagamento chepartono dagli uffici comunali – si legge in una nota stampa firmata dal Pd, da Sinistra Comune e Orgoglio Massarosa – sono di esclusiva competenza dei tecnici che ci lavorano. I casi sono due: o l’opposizione di centro-destra non capisce la differenza tra le competenze tecniche e quelle politiche, mescolandole e producendo disastri come hanno dimostrato di fare in passato dissestando il Comune, oppure approfitta dell’episodio per tirare fango sull’amministrazione che ha l’unica “colpa” di aver dato un indirizzo chiaro per riaprire una scuola che per qualcuno sarebbe rimasta chiusa per sempre. Invitiamo caldamente i consiglieri di centro-destra – conclude la maggioranza – a smarcarsi dalle modalità di colucciniana memoria che hanno creato in passato un clima di caccia alle streghe e di accanimenti personali di cui ha già fatto abbondantemente le spese la comunità".

Parole che non convincono la Lega. "Come al solito l’assessore Del Soldato e la maggioranza – dicono ancora Morelli e Cima – cercano di mischiare le carte in tavola, citando l’ex sindaco che in questa vicenda non c’entra niente, come il cavolo a merenda, e si focalizzano sull’operato dei dipendenti, che da parte nostra non è mai stato messo in discussione. Da parte dell’amministrazione ci saremmo aspettati più dettagli e trasparenza, mentre invece c’è stato un tentativo scomposto di “arrampicata sugli specchi”. Ma d’altronde, fin dal primo insediamento della giunta Barsotti si è assistito a una gestione superficiale dell’ente pubblico". Secondo la Lega con questa “truffa”, "è palese come ancora una volta, siano state violate, non osservate, le procedure previste dalla legge, nello specifico nell’ambito delle transazioni, sull’ iter dei pagamenti".

A chiedere le dimissioni dell’assessore al bilancio sono anche i consiglieri comunali di Per Massarosa Marzia Lucchesi e Pietro Bertolaccini: "Questa truffa indica che come al solito sono state disattese le procedure previste dalla legge, in questo caso per i pagamenti, lunghe e tortuose proprio per evitare inganni! Si parla di una mail in cui si comunicava che l’iban della ditta creditrice era stato cambiato. A parte il fatto che questo tipo di truffa o una similare circola già da tempo e comincia a essere conosciuta (vedi la ricarica dei telefonini), il grave è che ci si sia fidati di una semplice mail per fare un accredito di 120mila euro e non di una pec. Ma la pec viene chiesta solo ai Consiglieri di opposizione quando devono presentare i documenti per il Consiglio comunale? Come ci si può fidare di un comunicato inviato via mail senza chiederne il riscontro? Quello che è accaduto è di una gravità estrema e in una giunta che si rispetti, quanto meno l’assessore al bilancio dovrebbe dimettersi".