Due società – facenti capo a altrettanti imprenditori locali – sarebbero interessate a rilevare il Mokambo. E’ l’importante novità che riporta alla luce la necessità di rilanciare il locale in abbandono da decenni e proprio all’ingresso del paese (tanto che il Comune da tempo l’ha coperto con pannelli decorativi). Le due proposte sarebbero all’esame degli uffici del Demanio: una sarebbe una generica manifestazione di interesse a partecipare ad un’eventuale gara di affidamento; l’altra istanza protocollata invece proporrebbe un progetto dettagliato per un capillare restyling dell’immobile così da ricavarci nuovamente bar e ristorante. Se i tecnici valuteranno positivamente la proposta, ecco che sarà indetta la gara per la concessione del Mokambo. La parola al momento spetta al Demanio, visto che non ha accettato la soluzione che oltre un anno fa fu avanzata dall’amministrazione comunale: quest’ultima era intenzionata a riqualificare l’ex caserma dei carabinieri per permutarla con il Demanio e acquisire il Mokambo da mettere a reddito. "Purtroppo – commenta il sindaco Bruno Murzi – non c’è stata la volontà di modificare la linea demaniale che corre a margine di Capannina e Riviera, visto che il viale a mare già è stato sdemanializzato. Per questo la nostra proposta di fare un cambio con l’immobile ex caserma carabinieri sulla via Provinciale non è stata accettata. A questo punto c’è da attendere se verrà indetta la gara per restituire ad un utilizzo di bar-ristorazione il Mokambo. Al momento siamo in una fase moltro embrionale ma è positivo sapere che ci sono imprenditori disposti a investire. Non è più possibile vedere quell’immobile nel totale abbandono, il Comune ha tentato tutte le strade per trovare una soluzione di valorizzazione dell’edificio ma ad oggi ogni strada è stata chiusa. Adesso davvero attendiamo la risposta del Demanio che potrà decidere se indire la gara sulla base del progetto presentato e porre fine così ad un degrado orma inaccettabile". Francesca Navari
CronacaIl futuro dell’ex Mokambo . Due società interessate. Il Demanio valuta le idee