"Il gioco di squadra come veicolo di messaggi"

Le Olimpiadi di primo soccorso a Viareggio coinvolgono i giovani per diffondere la cultura del pronto intervento. Il gioco di squadra e la formazione pratica sono fondamentali per preparare i partecipanti. La partecipazione degli istituti scolastici è cresciuta rispetto all'anno precedente, dimostrando un interesse sempre maggiore per l'evento.

VIAREGGIO

"Sentiamo molto spesso definire eroe chi si trova nel posto giusto al momento giusto e che conosce le basi del primo soccorso – afferma Salvatore Argese, vicepresidente dei Giovani della Cri – Tutto questo non può essere solo un caso, occorre lavorare per avere una cultura di primo soccorso sempre più diffusa. Per questo motivo utilizzare il gioco di squadra per veicolare i concetti base si rivela sempre una buona alternativa, soprattutto con i giovani".

Ed è infatti al gioco di squadra e ai giovani che, per il secondo anno consecutivo, si rivolgono le Olimpiadi di primo soccorso. Prove a tempo, che vanno dalla chiamata di soccorso, alla rianimazione cardiopolmonare, passando per il soccorso alla vittima di attacco di panico. Tutte, situazioni statiche o sceneggiate, con la simulazione di un incidente con almeno due infortunati, che metteranno alla prova i ragazzi e serviranno per formarli, dopo un’adeguata preparazione teorica sulle tecniche da utilizzare, anche sul piano pratico. Sfruttando la forza del gruppo che, dai banchi di scuola, si estenderà anche al lungomare e alle zone che comprenderanno le gare, favorendo un contatto più stretto con la popolazione locale e, dunque, una più ampia diffusione della cultura di pronto soccorso.

Una spinta collettiva evidente anche dalla sentita partecipazione degli istituti, in due più dello scorso anno. "Abbiamo ricevuto numerose adesione a questa seconda edizione – prosegue Argese – Alcune scuole hanno deciso di partecipare per il secondo anno consecutivo. Questo è un grandissimo risultato che speriamo possa essere confermato e migliorato per il prossimo anno".