
Chiude il “Morgantini“
Ha trascorso 31 anni di vita tra i balocchi. Era il 1992 quando Francesco Fruzzetti entrò a lavorare come commesso nel negozio di giocattoli “Morgantini“ sotto le logge del Belluomini in piazza Cavour. "Da questo piccolo fondo ho incrociato la magia negli occhi di centinaia di bambini, e ho vissuto gli anni più belli del Piazzone. Quando - ricorda – era perfino difficile farsi spazio tra la folla". Francesco ha investito tempo, risorse e passione in questa bottega che tanto gli piaceva e gli assomigliava, al punto da decidere di affiancare e poi subentrare al titolare. Ma adesso il giocattolo si è rotto, e con la fine dell’anno lo storico “Morgantini“ abbasserà la saracinesca. Così il Piazzone, che attende da anni un progetto di riqualificazione, perde un’altra insegna, un altro sogno e un’altra storia, che si tramandava dal 1963.
"È stata una delle scelte più difficili della mia vita", dice Francesco. "Ma ormai era sfinito. Stanco – racconta – di guardarmi intorno e vedere questa desolazione e questo degrado". I loggiati deserti, i marciapiedi fradici di guano, il senso di abbandono. "E dopo tanti anni sono anche stanco di aspettare un piano di rilancio che non arriva...".
Francesco ha provato ad aggrapparsi alla speranza, agli annunci, e anche al sostegno di tanti clienti "Che, la prego lo scriva, non mi hanno mai lasciato solo". "Ho cercato della rassicurazioni dalla Mercato Srl – che si è aggiudicata il project financing presentando al Comune un progetto di riqualificazione del valore di 7milioni di euro in cambio della concessione dell’area per 39 anni – ma i problemi sono tanti e non ci sono tempi certi per l’inizio dei lavori. Forse, se qualcosa si fosse mosso poteva riaccendersi una luce dentro di me. Un po’ di entusiasmo. Ma niente, e così è diventato impossibile andare avanti".
Il negozio, già da qualche settimana, resta aperto solo la mattina, dalle 9.30 alle 12.30, perché "Al mercato nessuno passeggia più. Chi viene lo fa solo per acquisti mirati, e poi va via". Del suo vecchio Piazzone, "quello che negli anni Novanta traboccava di vita", è rimasto solo il ricordo. "E – aggiunge Francesco – restano nitide tutte le espressioni dei bambini che ho incontrato in questi 31 anni: la loro curiosità, l’entusiasmo davanti ad un gioco nuovo a anche la bizza per uno negato. Qui dentro tutti i viareggini conservano un ricordo sepciale. Qualche tempo fa, ad esempio, è entrata una giovane donna che si è commossa ripensando a quando, da piccina, varcava la soglia insieme alla nonna da poco scomparsa. Ecco tutto questo, per me, vale più di quanto, a fine giornata, resta nella cassa...".