Il libro su Eugenio Pieraccini. Creò il cenacolo artistico Cav

Domani a Villa Bertelli verrà presentato il libro su Eugenio Pieraccini, artista che ha trasformato Forte dei Marmi in una città d'arte.

Il libro su Eugenio Pieraccini. Creò il cenacolo artistico Cav

Il libro su Eugenio Pieraccini. Creò il cenacolo artistico Cav

Ha sempre creduto nella ricchezza del dialogo artistico e trasformò l’allora stabilimento balneare Cav in una sorta di alter ego del Quarto Platano. Domani alle 17 a Villa Bertelli verrà valorizzata la figura dell’artista Eugenio Pieraccini, con la presentazione del libro "Eugenio, io, gli altri-un Vàgero da Viareggio a Vittoria Apuana" scritto dal figlio Marco per ripercorrere la vita del pittore scomparso a soli 58 anni (1922-1980). Pieraccini volle lanciare il Forte come città d’arte: nel 1949, conquistando la simpatia di Nevio Franceschi, allestì una galleria dentro la Capannina, per poi aprirne una sua nel 1951, La Stiva, dove fu organizzato il primo Premio nazionale di scultura e pittura dedicato a Lorenzo Viani, a cui parteciò anche la sorella di Rita Levi Montalcini. Per quindici anni entrò a far parte della Bottega dei Vàgeri diventando amico di Cappellini, Moses Levy e Krimer che lo introdusse negli ambienti della cultura di Roma, dove Pieraccini si trasferì nei primi anni Sessanta diventando direttore di una delle più importanti galleria d’arte, e osservando quella Marguttiana di cui nel 1962 si fece promotore al Forte. Ma il suo sogno, coltivato assieme ad Arturo Dazzi, era di creare un laboratorio artistico: ottenne dalla Capitaneria la possibilità edificare uno stabilimento nel primo tratto di spiaggia libera vicino alla colonia delle Canossiane (oggi il ristorante Gilda): qui nacque il Cav, centro artistico versiliese, ritrovo di artisti ed intellettuali amato da Romano Battaglia. Pieraccini ha portato avanti il progetto fino alla morte. I suoi figli hanno proseguito con quello che poi è diventato bagno Tai dove sono stati Delia Scala, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini e Romano Mussolini a suonare e dove furono ospitate mostre fino al passaggio di gestione nel 2001.