Il mondo dei cosplay: "Animati dalla passione tra finzione e realtà"

L’impegno e la progettazione per i costumi

VIAREGGIO

Un po’ di trucco, un’acconciatura elaborata o una bella parrucca colorata, magari rosa o azzurra, lenti a contatto e un vestito fatto dalla sarta o da soli: sono tutte le prerogative dei cosplay, ovvero chi, appassionati di anime, fumetti o videogiochi, si traveste dal suo personaggio preferito, spesso imitandone anche il modo di fare, e vive per un giorno come nella propria saga preferita. Questo aspetto è uno dei pilastri portanti del Lucca Comics, che vede, ogni anno, il riunirsi di folle di persone più o meno appassionate: molte si travestono, altre accennano con qualche dettaglio, altre ancora non si vestono ma rimangono inevitabilmente affascinate di fronte a questo spettacolo vivente.

Per la fetta che si traveste con meticolosa attenzione e cura al dettaglio parla Leonardo Dominguez, ragazzo appassionato di anime e serie tv che da sempre partecipa a questo tipo di eventi e anche, quindi, al Lucca Comics.

Cosa ti spinge a vestirti? Passione o lavoro?

"Assolutamente la passione".

Fare il cosplay porta qualche tipo di guadagno?

"Non ci si guadagna niente, dipende a che livello lo fai ed è anche costoso. La complessività e il costo vanno di pari passo nella creazione del costume. Il mio primo travestimento fu da personaggio di Minecraft e era fatto con cartone e cartapesta, quindi non fu una grande spesa. Con gli anni, però, i mei costumi sono diventati più impegnativi e di conseguenza costosi".

Da dove prendi le idee per ogni costume?

"La comunità dei cosplayer è ampia e attiva su piattaforme online e social, in molti condividono idee e da lì si prende ispirazione. Inoltre, anche guardare film, serie o leggere libri aiuta a innamorarti dei personaggi e volerti travestire da loro".

Chi fa i costumi? E il trucco e l’acconciatura?

"Ci sono diverse filosofie: a molti piace crearlo da soli, come me che amo il lato della progettazione del costume, ma c’è chi preferisce comprarlo già pronto per essere indossato o farlo fare dalla sarta. C’è anche chi è appassionato e li crea per gli altri: io per esempio ho fatto il dispositivo di movimento tridimensionale di Attack on Titan per una mia amica.

Il trucco e l’acconciatura sono aspetti più personali nella creazione del costume. Io non mi ci concentro mai sul trucco, tutti i mie cosplay sono infatti tendenzialmente a volto coperto, per altri invece il trucco è l’elemento principale (ad esempio per il cosplay di Avatar che include anche il body paint)".

Preferisci i travestimenti solitari o di gruppo?

"Tendenzialmente prefrisco quelli solitari, anche se mi è capitato di farli con alcuni amici. In molti, però, amano fare grandi travestimenti di gruppo".

Quale è stato il miglior travestimento che hai fatto?

"Il migliore è stato senza dubbio quello del Generale Grievous di Star Wars: è stata come un’impresa di ingegneria!".

Cosa ti piace di più di eventi come il Lucca Comics?

" La cosa più bella è sicuramente l’ambiente e di conseguenza i costumi che sono sciuramente una parte importante. Eventi del genere sono occasioni per mostrare la propria passione e soprattutto rimanere aggiornato nelle culture "nerd" che sono mostrate in quei giorni."

Viola Mallegni