Il monito dell’arcivescovo: "Omicidio ingiustificabile"

Parole di sgomento da parte di monsignor Giulietti. "Tutti hanno diritto di vivere". E si scaglia contro l’odio social: "Quando qualcuno esulta vince il male".

Il monito dell’arcivescovo: "Omicidio ingiustificabile"

L’arcivescovo di Lucca monsignor Paolo Giulietti ha appreso con molta tristezza quanto avvenuto in via Coppino

"Niente può giustificare un omicidio: quando c’è chi esulta di fronte a queste tragedie vince il male". Anche l’arcivescovo di Lucca monsignor Paolo Giulietti si dice affranto per la tragedia di via Coppino di cui sta parlando tutta Italia e che ha messo il nome di Viareggio accanto a quello di altre località in cui si sono consumati efferati delitti. Il presule allarga infatti la riflessione alla cronaca nazionale. "Negli ultimi tempi – scrive – ci sono stati una serie di episodi che coinvolgono persone e famiglie ’normali’ che hanno messo in atto comportamenti di una violenza incredibile. Sia dentro le pareti domestiche sia sulla pubblica via, come accaduto appunto a Viareggio. Ma si tratta di persone ’normali’, non di persone riconosciute come violente o di casi particolarmente problematici a livello sociale. Significa che i protagonisti di queste violenze sono persone da cui nessuno può immaginare possano emergere comportamenti devianti. Già questo ci fa capire che non si può generalizzare: tutte le facili letture sulla delinquenza restano tali. E questo però ci dice che il male è in agguato. L’uomo è capace di fare del male e bisogna stare in guardia".

L’arcivescovo concentra poi il suo pensiero sull’omicidio di via Coppino. "Le indagini faranno il loro corso, ma il video che abbiamo tutti visto evidenzia un comportamento sbalorditivo. Come si fa a passare con la macchina più volte sopra il corpo di una persona? Come pensare che una tranquilla e stimata signora, una capace imprenditrice, potesse compiere un’azione del genere? E aggiungo che il male vince quando ci rende cattivi: chi esulta perché questo episodio sarebbe legittima difesa dimostra come il male vince. Non esultiamo, questa non è legittima difesa e non è giustizia. Sappiamo bene, anche grazie agli annuali rapporti Caritas, come la situazione di povertà nella città di Viareggio sia una vera emergenza e ci siano dunque molte persone che vivono di espedienti e a volte nell’illegalità. Questo può esasperare alcuni e lo capisco. Ma niente – conclude – può giustificare un omicidio. Viviamo in uno Stato di diritto e ogni persona ha diritto a vivere. I problemi si risolvono in maniera pacifica, magari insieme ad altri, e collaborando".