Viareggio, 15 aprile 2017 - Abbattiamo il palazzo comunale, non come istituzione, bensì come obbrobrio edilizio. Come del resto ce ne sono tanti a Viareggio tanto da essere impossibilitati a farne un elenco. Allo stato attuale delle cose è forse una proposta utopistica, ma aver lanciato pubblicamente questa idea è senza dubbio un atto di coraggio perché è giunto il momento di uscire dall’ordinaria amministrazione e prendere di petto un problema che, senza molto apparire, sta a cuore a molti cittadini. Se non altro per il semplice fatto che, così operando, si avrebbe l’opportunità di riqualificare quella piazza Nieri e Paolini che costituisce uno dei punti fermi della storia di Viareggio. Per la cronaca, quella dell’abbattimento non è una proposta di oggi, ma avanzata addirittura dal senatore Milziade Caprili che si era reso perfettamente costo dell’assurdità edilizia della casa comunale.
Ed e a questo proposito non è senza significato che a farsene portavoce sia stata la vedova Amalia Caprili che, presso la Villa Argentina – a nome della Fondazione intestata al marito – ha tenuto una conferenza stampa come logico corollario all’appello avanzato su questo argomento all’attuale amministrazione comunale. «Si dirà che non ci sono soldi, che ci sono cose più urgenti da mettere in cantiere – ha detto senza mezzi termini – ma se le cose si vogliono fare non esistono ostacoli di sorta perché esistono fondi europei e nazionali destinati a questi scopi. Ma Viareggio fino ad oggi non ha mosso un dito. D’altra parte ci sono edifici pubblici dismessi che potrebbero accogliere uffici distaccati, mentre siamo disposti ad indire un concorso per giovani architetti allo scopo di progettare un nuovo edificio in linea con le caratteristiche abitative della città. Senza dimenticare che così operando, Viareggio si riapproprierebbe della Piazza Nieri e Paolini vera e propria, dove gli abitanti di allora si ritrovavano ed i ragazzi giocavano in attesa del Luna Park di Carnevale».
Amalia Caprili non ha parlato a titolo personale, ma in nome e per conto del “Comitato Piazza Grande-Nieri e Paolini”, nell’occasione rappresentato nelle sue varie componenti: Renato Gerard per il Comitato 2 maggio, Mario Giannelli per l’Officina Dada Boom, Filippo Antonini per Repubblica Viareggina e Pinuccia Olivieri per il Comitato Versiliese Verità su Pier Paolo Pasolini. All’iniziativa ha anche aderito l’Arci Versilia, ma le adesioni – come ha ancora detto Amalia Caprili – «sono aperte a tutti con inviti sia email che cartacei, in maniera che la nostra iniziativa abbia il consenso più ampio possibile». In sostanza, il messaggio lanciato ieri mattina da Villa Argentina è molto semplice: «se nessuno si muove, non si farà mai nulla».
Mario Pellegrini