
Il nuovo mercato ittico "Ora il sogno è realtà" Pesca e sostenibilità incontrano la convivialità
di Martina Del Chicca
Con uno sguardo, dalla terrazza del nuovo mercato ittico, si pesca tutto il nostro mondo. Il Tirreno e le Apuane, i fari del porto e le luci della costa, la flotta dei pescatori e i cantieri della nautica. Se c’è un posto in grado di raccontare Viareggio, le sue radici e le sue aspirazioni, è questo. Incastrato tra il Moletto e la banchina dei trabaccolari.
E finalmente, con il taglio del nastro del centro spedizione dei molluschi – le arselle – ieri il nuovo mercato ittico ha mollato gli ormeggi. E il viaggio, cominciato nel 2008 con la progettazione dell’immobile, si completerà nel 2025. "Quando la struttura – spiega la presidente della Cittadella della Pesca, Alessandra Malfatti – sarà pienamente operativa in tutte le sue funzioni". Per lei "è un giorno felice, un giorno in cui – spiega – vedo concretizzarsi un sogno. Prendere corpo un progetto che potrà far crescere la nostra marineria peschereccia e anche la consapevolezza sull’importanza della sostenibilità ambientale. Che per noi – aggiunge – è la stella polare".
E siamo solo all’inizio: il 3 agosto è prevista l’inaugurazione dell’Ittobar, con cocktail e degustazioni a base di cruditè di mare e di verdure, e lo chef stellato Cristiano Tomei al timone. Diventato socio della Cooperativa, sarà sempre lui a gestire (insieme a “L’imbuto“ di Lucca) anche il ristorante del mercato ittico, la cui apertura è prevista per la Pasqua del 2024. "Dopo il fermo pesca aprirà anche la sala per le aste. E poi – prosegue Malfatti – “a strascico“ anche il laboratorio (che oggi ha sede alle Bocchette e serve sia i clienti del Trabaccolo Express che le mense scolatiche), la sala polifunzionale e la scuola di cucina".
Sul mercato ittico la Cittadella della Pesca investirà, complessivamente, 5 milioni di euro. E grazie ai fondi del progetto di filiera – classificato quarto su tutta Italia quello presentato dalla Cittadella della Pesca con l’Università di Parma, la cooperativa “Mare Nostrum“ e il “ Trotificio Toscano“ di Alessandro Pasquali – altri 4milioni di euro saranno investiti per rendere il mercato ittico pienamente autosufficiente, sia sul profilo energetico che con il ciclo dell’acqua. "E per ridurre anche l’impatto delle lavorazioni e del packaging".