"Non c’è futuro con le idee di turismo che ha l’amministrazione comunale". Michele Taddio lascia con parole amare l’avventura del Palapa avviata appena tre anni fa: il locale ha chiuso, e al suo posto aprirà un ristorante. "E non può essere diversamente – rincara la dose – perchè non si può proporre intrattenimento in un paese dove la mentalità è chiusa. Non c’è accoglienza per chi investe, da qui la scelta di vendere e proseguire il progetto nelle piazze collaudate di Parma e Reggio Emilia. Al Forte abbiamo lavorato bene il primo anno che era quello del post Covid; poi hanno iniziato a martellarci perchè la musica dava fastidio, arrivavano i vigili a farci le multe, il carro attrezzi a portare via le auto e alle 23 ecco pure i controlli per i vasi che si trovavano per tre centimetri sul marciapiede. Abbiamo investito soldi per rifare tutto il locale e lanciare una nuova proposta ma era impossibile proseguire a queste condizioni. La goccia che ha fatto traboccare il vaso – prosegue Taddio – è stata quando a fine estate il sindaco ha convocato tutti i titolari dei locali confermando lo stop della musica a mezzanotte. Ma chi viene in vacanza e sta in spiaggia fino alle 20,30 e poi va a cena, entro mezzanotte deve andare a letto? E’ ovvio che a queste condizioni non potevamo più essere appetibili: senza musica d’ambiente il locale muore, la gente non vuole sedere a un tavolo nel silenzio assoluto. Poi ecco perchè a luglio dal lunedì al venerdì non c’è nessuno in giro. Avevamo un decina di dipendenti e non era più sostenibile. I soldi li spendono i giovani ma in questo modo – conclude – si annienta la movida per privilegiare un paese per vecchi. Questo non è un posto per noi".
Francesca Navari