DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Il ricordo di Nardini. Il "grazie" della figlia

Chiede giustizia per la scomparsa del padre, ma al tempo stesso ringrazia i medici che hanno fatto il possibile stando...

Chiede giustizia per la scomparsa del padre, ma al tempo stesso ringrazia i medici che hanno fatto il possibile stando vicina a lei e a sua madre. Sono i due volti del nuovo intervento di Francesca Nardini, ancora straziata per la scomparsa del padre Roberto, 87 anni, ex presidente del "Gruppo Sims" scomparso nei giorni scorsi all’ospedale Versilia. "Innanzitutto – scrive – vorrei precisare che le nostre accuse non erano rivolte a tutto il personale medico. Anzi, a nome della famiglia ringrazio in particolar modo il dottor Bertozzi, che ci ha assistito con professionalità ed empatia, e le tre dottoresse del reparto di ’Medicina 1 alta intensità’ che erano di turno nei giorni di ricovero di mio padre. Da loro e dal personale infermieristico, seppur nei vincoli dei protocolli, abbiamo ricevuto non solo cure e terapie, ma anche gentilezza, rassicurazioni e sostegno solidale". Ma la rabbia è ancora tanta, soprattutto per i due giorni passati dall’uomo in barella prima del ricovero. "La nostra accusa riguarda protocolli, linee guida – prosegue – e l’organizzazione del sistema, studiata in un’ottica di risparmio. La politica dei tagli delle risorse pubbliche destinate alla sanità è attuata da chi ha trasformato il Pronto soccorso in un reparto allucinante preso d’assalto da tutti. Le nostre accuse sono rivolte ai dirigenti burocratici della direzione sanitaria. Non vogliamo risarcimenti: l’unica richiesta di mia madre è che il quadro della Regione dove si dice che le terapie contro il dolore sono un diritto del cittadino venga esposto anche davanti alla postazione dei medici del Pronto soccorso. Vogliamo giustizia per tutti quelli che, come mio padre, sono rimasti vittime di questo stato di cose".