DANIELE MANNOCCHI
Cronaca

Il Rione Darsena si supera ancora: "Polverizzati tutti i record, ma la vera vittoria è l’atmosfera"

Il vicepresidente del Baccanale Alessandro Summonti traccia un bilancio dell’edizione 2025 "Ogni anno ci troviamo a raccontare l’edizione perfetta... che alla fine è sempre la prossima" .

Il vicepresidente del Baccanale Alessandro Summonti traccia un bilancio dell’edizione 2025 "Ogni anno ci troviamo a raccontare l’edizione perfetta... che alla fine è sempre la prossima" .

Il vicepresidente del Baccanale Alessandro Summonti traccia un bilancio dell’edizione 2025 "Ogni anno ci troviamo a raccontare l’edizione perfetta... che alla fine è sempre la prossima" .

"Abbiamo polverizzato ogni record". Mentre in via Coppino si smonta il treno delle cucine e si iniziano a rimuovere i container, mentre il cassiere del Polpo finisce di contare gli spiccioli tra i tentacoli, il direttivo del Carnevaldarsena può già incassare l’ennesima soddisfazione. A traciare un primo bilancio dell’edizione 2025 è il vicepresidente Alessandro Summonti.

Summonti, possiamo già tirare delle somme? "Voglio partire da una premessa: nel 2019, avevamo parlato di ’edizione perfetta’ per quella andata agli archivi; poi è arrivato il 2020 che ha battuto il 2019, tra l’altro proprio nell’edizione del cinquantennale. Il Covìd ci ha fatto saltare il ’21 e il ’22, siamo tornati nel ’23 con un’altra edizione che ha battuto quella del 2020. L’anno scorso il meteo ha compromesso tre serate su cinque, ma senza scalfire la solidità della manifestazione. Quest’anno, con il bel tempo, abbiamo stracciato qualsiasi edizione precedente. Oltre a questo, penso ci sia poco da dire. E quando parlo di superare, non intendo solo dal punto di vista economico e degli incassi, ma in generale: parlo di festa, di atmosfera, di felicità. Di nuovo, mi trovo a parlare di ’edizione perfetta’ e questa cosa stupisce, perché davvero, per noi sembrava impossibile fare meglio del ’19".

Secondo lei, cosa c’è alla base di questo trend positivo? "Il trend è iniziato quando abbiamo apportato alcuni cambiamenti, a partire dall’aumento delle maschere e dalla scelta di favorire la musica dal vivo e di Carnevale. Una componente importante che fa il paio con l’ottimo lavoro delle cucine, dove si mangia benissimo e dove abbiamo avuto un successo enorme. E poi siamo oggettivamente migliorati sotto il profilo dell’organizzazione: non è per niente facile gestire l’onda d’urto della mole di persone che viene a cena ogni sera".

Si possono già dare delle cifre? "Al momento è troppo presto per fare dei calcoli. Bisogna vedere i resi, che però sono pochi, anche più dell’anno scorso. Abbiamo finito veramente di tutto: il pesce, il riso...".

Tanta musica, poche sirene delle ambulanze. Che significa questo particolare? "Due ambulanze: una per una signora caduta, l’altra per una congestione. E questa è la nostra vittoria più grande. Gli episodi spiacevoli possono succedere, è anche una questione di fortuna, specie con la mole di persone che ci troviamo a gestire ogni sera. Ma nonostante i numeri, la manifestazione è tranquillissima: in questo è totalmente differente a quel che era diventata una ventina d’anni fa. Chi abita in Darsena ricorda il continuo viavai di ambulanze. Oggi c’è un’atmosfera diversa: chi viene sa che qua si mangia, sicuramente si butta giù anche qualche bicchiere, ma lo spirito è quello di divertirsi. Abbiamo fatto terra bruciata attorno a chi vede nei rioni soltanto un’occasione per esagerare, fare casino e causare danni. Chi non gradisce la nostra idea di Carnevale, al Rione Darsena non viene perché non si diverte.

Anche la squadra dei consiglieri ha la sua parte di meriti. "È una squadra fondamentale. Quando è tornato a sorpresa il nostro consigliere Domenici, siamo scoppiati in lacrime dalla gioia. Letteralmente. Siamo molto uniti, e anche se nei momenti di stress ci possiamo mandare a quel paese, siamo una grande squadra. Anche perché, è bene ricordarlo, nessuno di noi è un professionista del settore. Veniamo tutti da ambienti completamente differenti e gestire un evento del genere, sia in termini di affluenza che per i numeri delle cucine, non è per niente facile. Ma lo facciamo bene".

Un’immagine che le è rimasta impressa di questo Rione? "Ce ne sono talmente tante che dovrei riflettere. Forse, mi verrebbe da dire il sabato sera, quando dai vari palchi ho visto centinaia di persone di tutte le età che sapevano a memoria ogni canzone del Carnevale e la cantavano a squarciagola: c’erano facce che ricordo perché erano accanto a me quando stavo dall’altra parte, in mezzo alla folla, e anche dei giovanissimi. È stato emozionante. E poi i tantissimi bambini, la Sfilata delle Mascherate... ce ne sono tante".

Se dovesse dare un ringraziamento speciale a qualcuno, chi sarebbe? "Tutti i gruppi che hanno suonato, spingendo forte sul Carnevale. Penso ad Andrea Paci, un amico che è con noi da tanto tempo e che ha saputo gestire al meglio tutta la zona del palco Benetti. Se non ci sono stati episodi spiacevoli, è anche per merito suo. Nella serata di sabato, ha messo soltanto musica di Carnevale. Anche questo fa parte dello spirito che abbiamo riportato in via Coppino".