
di Michele Nardini
Ci sono tradizioni che rappresentano al meglio lo spirito di una comunità. Per Viareggio il rito dell’alzabandiera, con la bandiera Burlamacca che si issa nel pennone più alto di piazza Mazzini, è l’inizio del buonumore, è la fine degli indugi, è il mondo che si mette a capo chino. "È il momento della rinascita" urla dal palco Marialina Marcucci, affiancata dal duo musicale degli Extraliscio a cui è stata affidata la canzone ufficiale, ‘La maschera ride’.
E la rinascita, come spesso accade, passa dal recupero del passato. Per i suoi 150 anni, il Carnevale di Viareggio è ripartito infatti dal luogo in cui tutto è iniziato: era il 25 febbraio 1873, Viareggio era ancora un piccolo borgo di pescatori e marinai e il martedì grasso, dalla Torre Matilde, si staccò la prima sfilata di carrozze addobbate a festa che attraversò via Regia, cuore della città vecchia. E proprio la rievocazione di quel giorno di 150 anni fa, con la sfilata di otto carrozze storiche arrivate da tutta Italia, ha dato il via alla cerimonia di apertura in piazza Mazzini e di fatto al Carnevale 2023. In bilico tra passato e futuro, con un format sempre più su misura per un pubblico che sfora i confini viareggini, l’edizione di quest’anno segna una svolta, almeno nelle intenzioni della Fondazione.
Il Carnevale raddoppia, triplica, si fa più grasso di eventi e spettacoli che vanno ben oltre la sfilata sul lungomare. Tuttavia la cerimonia di apertura è un tuffo nella storia della città e della manifestazione: dalla stazione, passando per via Mazzini, scendono le bande musicali, guidate dalla fanfara dei bersaglieri di Siena. In fondo al lungo corteo si manifestano le maschere dei rioni, chiamate ad accompagnare il Vessillo del Buonumore, ‘La Burlamacca’, fino ai piedi del pennone.
"È un compleanno bellissimo – dichiara il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro - ancora più importante perché questo è l’anno della tradizione ma anche della novità e dell’innovazione. I carri allegorici sono vere e proprie opere d’arte. Alcuni di questi, sono sicuro, entreranno nella storia del Carnevale".
Gli fa eco Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana: "Con il suo Carnevale, Viareggio riesce a parlare al mondo intero. E lo fa trasmettendo un messaggio di pace e di allegria". Ma la storia di Viareggio non è solo di festa e Carnevale. Ci sono anche eventi tragici che hanno segnato in maniera indelebile la memoria collettiva.
Come il 29 giugno 2009. L’incidente per fortuna senza conseguenze di venerdì pomeriggio alla stazione di Viareggio, con un treno carico di gpl che si è fermato per un principio d’incendio, ha fatto rivivere alla città l’incubo di quella maledetta giornata. "La nostra è una battaglia per la sicurezza e la verità – ha spiegato dal palco Daniela Rombi, portavoce e anima dell’Associazione Il mondo che vorrei – È una battaglia per evitare che altri stragi spazzino via la vita di intere famiglie. Il treno che venerdì ha rischiato di prendere fuoco trasportava lo stesso carico di gpl di quella notte maledetta".
È il momento più emozionante, prima degli squilli di tromba del maestro Michele Orselli, eseguiti per la prima volta proprio cento anni fa. La Burlamacca si alza, raggiunge il punto più alto di piazza Mazzini e Viareggio, per un po’, dimentica la malinconia.