
Sono passate, una ad una, negli uffici della Guardia di finanza. Le tante clienti di Francesco Mungiardi, sedicente medico, sono state chiamate a testimoniare per acquisire ulteriori elementi nell’articolata indagine che ha portato alla luce anche debolezze spesso inconfessabili. Tra le donne ci sono anche notissime signore versiliesi dai cognomi altisonanti che con Francesco (così era familiarmente chiamato da tutte) avevano instaurato un solido rapporto di fiducia. Tanto da consigliarlo alle amiche o a convocarlo in mini botox-party in salotto (come nell’arcinota scena della "Grande bellezza" di Sorrentino).
Una volta le signore bene prendevano il tè con la padrona di casa che ospitava la presentazione delle pentole o dei cofanetti di make-up: cambiati i tempi, con Francesco si divertivano a sistemare la rughetta e il volume delle labbra di troppo o ad aumentare il volume di quelle labbra assottigliate dall’età. Il falso medico estetico, tra convivialità e divertimento, aumentava il fatturato in nero sfilando dalla borsa da chirurgo guanti in lattice, siringhe e fiale per iniezioni di autostima.
Mungiardi – tra l’altro descritto dalle sue stesse pazienti come esperto del settore – aveva il giusto savoir faire per conquistare sempre nuove clienti. Poi, durante gli interrogatori come persone a conoscenza dei fatti, queste donne (tra loro imprenditrici, libere professioniste, dipendenti comunali e anche qualche anziana molto nota in Versilia) si sono lasciate andare in lacrime per aver dovuto confessare ai familiari quelle spese di troppo e per essere soggiaciute a alla Fiera delle vanità che però viaggiava sull’abusivismo e l’illegalità totali, secondo gli inquirentie. A colpi di filler o di acido ianuronico il business del Dottor Botox non ha mai avuto momenti di flessione. Tanto che Francesco Mungiardi conduceva, secondo testimonianze e inchiesta, un alto tenore di vita. Serate nei migliori ristoranti con bottiglie di champagne, abiti firmati, fuoriserie e l’affitto di un appartamento di lusso fronte mare.
Proprio qui la guardia di finanza è andata a bussare sottoponendo a sequestro denaro contante, gioielli in oro e orologi da mille e una notte: Mungiardi aveva infatti Rolex, Zenith, Patek Philippe, Longines (ma anche ereditati, a differenza di quanto sostenuto nelle accuse). E’ proprio durante la perquisizione domiciliare che è stata trovata pure la carta d’identità attestante la falsa professione medica, e la strumentazione varia che utilizzata per gli interventi di chirurgia estetica. Siringhe e scatole di farmaci che dovrebbero essere accessibili solo a un medico. Le portava con sè in quella valigetta in pelle, simulacro della laurea in medicina mai ottenuta.
Fra.Na.