REDAZIONE VIAREGGIO

Il taglia e cuci. Tutti in coda per la maschera fatta su misura

I vestiti di Renato Zero vanno ancora di moda. E poi principesse Disney e personaggi dei fumetti.

Il taglia e cuci. Tutti in coda per la maschera fatta su misura

VIAREGGIO

"Di biacca, di lacca, la faccia si impatacca", scrivevano Icilio Sadun e Umbero Boni Cavache in "Globuli Rossi". E sotto la lacca, sotto la biacca, le maschere: metri di tulle, di cotone, di raso e di tessuti colorati rallegrano le strade della città, ancora prima dello scoppio dei cannoni, e tingono i corridoi imbastiti dei negozi dedicati. Girato l’angolo tra la tappezzeria e i gomitoli di lana, come persi in un labirinto fatto di fili, cerniere e fiocchi, ritroviamo la strada guidati dalla chiamata dei numeri e dalla fila di persone che, una dopo l’altra, popola l’angolo del magazzino Paris.

Un angolo su cui, dall’alto, come santi protettori, vigilano le bandiere e le maschere simbolo del Burlamacco e delle feste rionali. Perché, se è vero che ognuno ha il suo credo, a Viareggio scorre, nella sua storia e nella sua gente, senz’altro quello del Carnevale. "Sai la copertina dell’album Zerolandia di Renato Zero? Quando ero giovane mi sono vestita così. O almeno ci ho provato. Lui aveva questo bellissimo costume con delle fasce cadenti sul petto tra il viola e il rosso, che davano l’impressione che volasse ogni volta che apriva le braccia. Io, invece, più che l’impressione di volare, davo quella di assomigliare ad un galletto. Che di volare, al massimo, poteva soltanto pensarlo" racconta, sotto il rumore ferrante delle forbici del commesso, una signora imbarazzata e ridente, al ricordo di quando, in quei corridoi, veniva a comprare i pezzi per le sue maschere. E dove, ora, ritorna con il nipote, quasi invisibile sotto la massa della più ampia variazione di verde possibile, nel tentativo di trovare quello giusto per personificare Gon Freecss, il protagonista del suo manga preferito. E forse anche di far impazzire l’addetto alla vendita. Personaggi delle anime giapponesi e pop star del momento, Biancaneve in stile Tudor, Jessica e Roger Rabbit, peluche da gatto e da coniglio, Elsa e Anna di Frozen, le tradizionali principesse Disney incarnate da giovani sedicenni pronti a indossare decollete conchigliati come la Sirenetta corrono tra le corsie di Paris e si preparano a sfilare lungo le vie e la passeggiata della città. In una coreografica parata di glitter, colori e maschere pittoresche. A volte ridicole e simpaticamente brutte. Ma, come cantava Gualtiero Lami, che "coperte di coriandoli, che sembrano lentiggini, rallegrando di fronzoli le strade fino agli angoli".

Gaia Parrini