Una class action contro le truffe. Nel nome di Katia. Due sere fa, l’appello è partito dalla trasmissione della Rai ‘Chi l’ha visto?’, che a distanza di una settimana è tornata a dedicare un servizio alla tragica storia di Katia Palagi, che lo scorso 12 novembre si è tolta la vita dopo essere finita in un giro di truffe online. "Mi sono rovinata, ora non ho più nulla", ha detto in una delle ultime telefonate con il truffatore. Prima di gettarsi dalla Bretella, Katia ha lasciato un biglietto per i propri familiari, invitandoli a rispondere al suo smartphone per risalire ai malviventi. "E invece, mi sono affidata alle autorità – ha detto la sorella Marisa, che porta avanti la battaglia nel nome di Katia –; tornassi indietro, non lo rifarei". Già, perché quel telefono, che ogni tanto continua a suonare e in cui sono contenute le chat con i truffatori, non è mai stato sequestrato. La trasmissione ha provato a mettersi in contatto con i vari numeri registrati sul cellulare di Katia, ma le Sim sono state disattivate.
Nel frattempo tante persone da tutta Italia si sono fatte coraggio e hanno raccontato storie analoghe a quella della 56enne massarosese. "Superate la vergogna – l’esortazione di Marisa Palagi – e mettiamoci la faccia tutti insieme, per fare qualcosa collettivamente contro questi raggiri".