A due giorni dall’esplosione del truffagate, la sindaca Simona Barsotti prova a scattare una fotografia della situazione.
Sindaca, si parla di una truffa ai danni del Comune da 120mila euro. Che tipo di percorso intraprenderete per tutelare queste risorse dei cittadini?
"Allora, ad oggi non posso espormi in alcun modo perché l’iter deve ancora partire. Nel frattempo, abbiamo dato mandato a un avvocato perché ci difenda in sede civile e penale. Sappiamo che una ditta, al momento, ci sta chiedendo una tranche dei pagamenti. In questo senso, non siamo né colpevoli, né non colpevoli: bisogna aspettare un giudizio. Già adesso, però, possiamo e dobbiamo dire che l’ente, da un punto di vista tecnico, ha agito seguendo le norme di riferimento".
Le opposizioni però vi chiedono conto della truffa...
"Quel che è uscito è solo un farneticare. Bisogna usare senso di responsabilità e attenzione, proprio perché c’è un iter in corso".
Ha accennato alle normative. Può spiegare?
"Le procedure, che non abbiamo inventato noi, sono il Testo unico degli enti locali e il Regolamento di contabilità che è in vigore dal 2014. Non è che qualcuno ha fatto chissà cosa: c’è una prassi da seguire e, in questo senso, i dipendenti hanno lavorato onestamente e in piena correttezza".
Vi chiedono “un’assunzione di reponsabilità“.
"Ma non è un problema politico. Non è che la sindaca o gli assessori vanno a controllare o firmare i mandati di pagamento. C’è un operato tecnico che, ripeto, ha eseguito correttamente tutti i passaggi".
Vi si chiede anche perché sia stata usata una comune mail e non una Pec. Può spiegare?
"Non sta scritto da nessuna parte che le richieste di pagamento debbano arrivare via Pec, punto. E comunque, il nostro informatico ci ha spiegato che un hacker riesce anche a usare la Pec. La modalità con cui la ditta ci ha inoltrato le richieste di pagamento è sempre stata la solita e le prime tranche sono arrivate a destinazione. Se qualcuno è entrato nel sistema della ditta, hackerandolo, noi siamo stati truffati, e quindi siamo la vittima, o una delle vittime. Chi ne ha la competenza, lo stabilirà. Per questo, ci difenderemo fino alla fine. Non si dimette nessuno e chi ha avuto responsabilità amministrative dovrebbe capire la situazione e collaborare, perché con tutte le procedure ancora in corso servono serietà e riservatezza o si rischia di fare dei danni".
DanMan