GAIA PARRINI
Cronaca

"Il vento della memoria". Il corteo contro le mafie

La sfilata in ricordo delle vittime innocenti organizzata dal presidio di Libera . Molti studenti del territorio hanno preso parte all’iniziativa con stendardi.

Il corteo di Libera in vista della giornata in memoria delle vittime innocenti di mafia

Il corteo di Libera in vista della giornata in memoria delle vittime innocenti di mafia

VIAREGGIOSi è alzato un vento leggero, di memoria e storia, ieri, all’ombra della Torre Matilde. Una brezza che, soffiando sulle bandiere e gli stendardi colorati, ha attraversato le strade della città fino al palazzetto dello sport e accompagnando il corteo in vista della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie del 21 marzo a Trapani, organizzato dal presidio di Libera “Rossella Casini”, associazione attiva dal 2013 sul territorio e nelle scuole con attività di sensibilizzazione, cui, da poco si è aggiunto anche il gruppo IlContesto, Una sfilata che ha visto la partecipazione attiva degli studenti e delle studentesse delle scuole medie e superiori del territorio, coinvolte in un progetto portato avanti dagli stessi componenti dell’associazione nelle aule scolastiche, fatto di impegno, storia e consapevolezza, su ciò che la mafia è e comporta, e su come, dall’altra parte, è possibile raccontarla e combatterla, dando il giusto valore e la meritata giustizia anche a chi, quella memoria e quella storia l’ha scritta, spesso perdendo la vita.

Un impegno impresso e disegnato su carta, quello dei giovani che, dopo i saluti istituzionali del vicesindaco Valter Alberici, hanno presentato gli stendardi e i cartelli realizzati nelle attività con il presidio: la loro visione su come l’omertà agisca sul sentire comune, e su come, invece, il fare rete apporti forza e unione all’antimafia. Un unione, come quella che ieri ha radunato giovani e adulti, in nome della memoria di persone e storie, racchiusi in quei 1101 nomi uccisi dalla mafia, che gli stessi studenti, uno a uno, hanno letto e ricordato. Restituendo loro una dignità e "una giustizia - ha detto Maria Luisa Rovetta, figlia di Alessandro Rovetta, ucciso dalla mafia il pomeriggio del 31 ottobre 1990, quando lei aveva appena due anni - che ancora oggi manca. Ma per cui è importante che voi scendiate in campo con noi".

Gaia Parrini