di Maria Nudi
Da Viareggio a Gaza, passando per Pietrasanta, per donare una speranza a un bambino, il piccolo Jamal, poco più di tre anni, che è rimasto ferito nel conflitto che da ottobre è diventato tragica attualità. L’associazione PCRF-Italia ha accolto il bambino insieme alla madre e ai due fratelli più grandi di 6 e 5 anni, ieri mattina all’areoporto di Firenze.
Ad attendere il nucleo familiare c’era Vincenzo “Stefano“ Luisi, presidente da 13 anni di PCRF-Italia, cardiochirugo con alle spalle 42 missioni all’estero. Con lui la figlia Martina Luisi, coordinatrice dell’associazione, e Pierina Del Carlo, pediatra in pensione e moglie del presidente. Dall’areoporto Amerigo Vespucci il nucleo familiare con l’assistenza dello staff dell’associazione – sono tutti volontari – ha raggiunto l’Ospedale Pediatrico Meyer, un’eccellenza sanitaria.
Sarà lo staff sanitario del Meyer a prendersi cura del bambino che lo scorso dicembre, nello scenario del conflitto, è stato ferito e ha riportato un trauma cranico. Trauma che gli ha lasciato conseguenze serie e provocato la perdita della parola. Il viaggio della speranza è iniziato la notte scorsa al Cairo dove il nucleo familiare è stato accolto e assistito da Palestine Children’s Relief Fund-Italia. Una storia che nasce dalla vittoria – se cosi si può chiamare, visto lo scenario in cui è nata – della solidarietà internazionale.
L’arrivo nel capoluogo toscano del piccolo Jamal e di parte della sua famiglia – il resto del nucleo familiare è rimasto a Gaza – è il frutto della solidarietà internazionale che lavora e si impegna in silenzio, coordinato da PCRF-Italia. Jamal è stato preso in cura dallo staff sanitario del dipartimento di neuroscienze del Meyer. Uno staff medico altamente specializzato, nell’ulteriore speranza che le cure alle quali sarà sottoposto, unite alla vicinanza della famiglia e al asostegno degli operatori di PCRF-Italia, possano contribuire alla ripresa e possano restituirgli quella spensieratezza, quei sorrisi, e quel progetto di vita che ogni bambino ha diritto di avere.
La storia drammatica di Jamal e della sua famiglia è stata seguita fin da subito da PCRF-Italia: da quando a dicembre lo staff di PCRF, che opera Gaza, ha iniziato il percorso della speranza riuscendo a far evacuare il bambino e la sua famiglia al Cairo per un ricovero di urgenza. E così, attraverso il rapporto con PCRF-Italia, è nato il progetto di solidarietà internazionale finalizzato a garantire al piccolo le migliori cure. L’impegno non si ferma all’aspetto sanitario, perché Jamal e la famiglia saranno supportati sotto ogni aspetto psicologico e umano e saranno seguiti passo dopo passo e informati sui loro diritti, compresa la possibilità di richiedere protezione umanitaria.
Un aspetto che rende questa missione diversa dalle altre evacuazioni di emergenza, perché assicura che i pazienti siano seguiti, informati e sostenuti nel percorso di cura e soggiorno, fino a quando non sarà possibile un ritorno sicuro a Gaza. Purtroppo l’attuale emergenza sanitaria ha riportato in primo piano la necessità di trasferire all’estero un numero crescente di bambini per garantire le cure necessarie e restituire, quando è possibile, il futuro. Da Gaza, passando per Viareggio, Jamal può sperare.