MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Imu da pagare sulla casa che non c’è. Ecco l’ultima perla della burocrazia

Il terreno fu espropriato dal Comune che non informò il catasto

Il Comune continua a esigere l’Imu per un edificio inesistente a Torre del Lago

Il Comune continua a esigere l’Imu per un edificio inesistente a Torre del Lago

Viareggio, 9 marzo 2018 -   Nel 2001 il Comune espropriò il terreno privato a Torre del Lago, per edificare il villaggio Butterfly. Ma, dopo diciott’anni, continua imperterrito ad esigere l’Ici (oggi Imu) dall’ex proprietaria. Che continua a ricevere anche i bollettini del Consorzio di Bonifica, 40 euro (che con la mora diventano 90) calcolati per quella casa ‘fantasma’. «E noi – si sfoga la famiglia – siamo davvero esasperati. Questa è una tortura, farcita di minacce di sequestri, pignoramenti...». L’ultima ingiunzione recapitata a Giuliana Lombardi (l’ex proprietaria del terreno in via Gianni Schicchi) risale al 2 gennaio, ICare le chiede 464 euro per un accertamento del 2008. Non solo quella seconda casa non esiste, non è mai esistita. Su quel terreno – accatastato per una futura edificazione – un tempo c’era un piccolo rimessaggio per gli attrezzi. «Ovviamente demolito dopo l’esproprio». «Infatti – spiega il tributarista che segue la pratica, il dottor Francesco Tedeschi – dove c’era il capanno ora c’è la nuova edificazione». Che con gli ex proprietari non ha nulla a che fare.

Nel 2001 il Comune ha provveduto alla trascrizione del provvedimento di esproprio nei registri della pubblicità immobiliare, «Ma – prosegue il consulente della famiglia – non è stata presentata agli uffici catastali la pratica di cancellazione del fabbricato, che in pratica esiste solo sulla carta». Ma è ancora oggetto delle pretesa impositiva. «Non è la prima volta che succede – racconta Paolo, il marito di Giuliana –. Non solo abbiamo dovuto subire l’esproprio, ma ci troviamo anche nella condizione di essere perseguitati dalle richieste di pagamento». Paolo e Giuliana sono pensionati, e questo braccio di ferro con la burocrazia li sta sfinendo. «Ma vi sembra giusto?», ci chiede Paolo. «Vi sembra giusto che dobbiamo continuare a dimostrare ciò che risulta solo sulla carta?». Una soluzione, per archiviare definitivamente quest’assurda storia, ci sarebbe. Ammesso che la legge lo consenta, non avendolo fatto il Comune a suo tempo, la famiglia potrebbe provare a richiedere la cancellazione dell’immobile inesistente al catasto. «Ma la pratica in questione ha un costo, esattamente 600 euro – conclude Tedeschi –. E comunque è un atto che spetterebbe a chi subentra nella proprietà del terreno». In questo caso al Comune.