REMO SANTINI
Cronaca

"In estate la Capannina tornerà protagonista E nel frattempo produrrò il mio primo film"

Intervista al patron Gherardo Guidi, che sfoglia il libro dei ricordi ma svela anche i nuovi progetti per l’immediato futuro

Remo Santini

Sereno, con la voglia di ripercorrere i fasti del passato. Ma soprattutto con lo sguardo proiettato al futuro. E’ più di un anno che non parla. Ma Gherardo Guidi, patron della Capannina, non ha perso lo smalto. Anzi. Da quel drammatico lockdown di marzo il locale più famoso d’Italia e fra quelli più noti al mondo, non ha potuto far ballare i propri clienti. E l’attività (eccetto una parentesi di successo la scorsa estate con le cene-spettacolo) è ancora sospesa. Poi il re dell’intrattenimento ha avuto qualche problema di salute, ora brillantemente superato. E nell’attesa che qualcosa si muova nei prossimi mesi, che la pandemia rallenti e il mito della Versilia possa tornare a far vivere notti ruggenti, Guidi ha deciso di rompere il silenzio. E per farlo, prima volta in assoluto, apre alla stampa le porte di casa sua, a Forte dei Marmi. Un angolo di quiete con le finestre affacciate sul mare. Sulle pareti campeggiano in bella vista le nomine dello Stato a Commendatore e Grande Ufficiale della Repubblica.

Guidi, considerando il suo iperattivismo si sentirà come un leone in gabbia senza la Capannina aperta.

Non mi sento come un leone in gabbia, i periodi bisogna saperli vivere a apprezzare nella loro diversità. Ho superato anche due operazioni e mi sono ripreso bene, sono tornato in forma.

Poi ha una storia solida alle spalle, lei è un imprenditore dello spettacolo dagli inizi degli anni Sessanta.

Iniziai con il gestire il locale da ballo La Sirenetta di Castelfranco di Sotto: il proprietario la cedette perché non andava bene e mio padre prese la palla al balzo, vista la passione per la musica che avevo e la domanda che avevo inoltrato per frequentare la Santa Cecilia a Roma. Avevo 21 anni, la famiglia non voleva mandarmi nella Capitale.

E grazie a questo sono diventato uno dei gestori esperti e longevi gestori europei, con oltre 60 anni di mestiere.Un percorso ricco di soddisfazioni.

E poi l’incontro con la moglie, Carla, il suo braccio destro anche se la signora non ama la luce dei riflettori.

La conobbi nel 1966 e da allora non ci siamo mai lasciati. Ci compensiamo, lei è fondamentale per me: sulle scelte ci siamo sempre confrontati, mi ha spesso consigliato e indirizzato anche se a volte ho fatto di testa mia.

Se non sbaglio, fu pochi anni dopo che ebbe la prima esperienza da imprenditore in Versilia.

Sì, nel 1972 mi capitò l’occasione di rilevare il Carillon (ovvero l’ex Faruk, ndr) e così lasciai Castelfranco per trasferirmi a Marina di Pietrasanta. Ma l’impegno mi ha portato negli anni immediatamente successivi a gestire due locali a Firenze, lo Chalet dei Tigli e il piano bar Regine. Poi un bel giorno approdai allo Sporting Club di Bologna, che rilevai e rilanciai. Lavorando con le più belle orchestre romagnole: Henghel Gualdi, Piergiorgio Farina, Andrea Mingardi, Vittorio Borghese.

Poi arriviamo alla Capannina.

"Alla fine del 1976 mi dicono che è stata messa in vendita la mitica Capannina, ma all’inizio non me ne sono interessato perchè frequentandola una sera non mi aveva fatto una buona impressione. Passò qualche mese e cedetti lo Sporting Club di Bologna: ecco allora che nel 1977 rilevai la Capannina la rilevai, dopo aver detto di no due o tre volte, spinto a tentare la nuova avventura da Carla e dai miei genitori. Ora sono ben 44 anni che ne sono al timone. Non contento di averla presa e gestire ancora due locali a Firenze, mi offrirono anche la Bussola di Focette. E rilevai anche quella".

Non solo discoteche e locali da ballo però. Arrivò anche l’organizzazione di grandi concerto all’aperto e la tv.

Nel 1982 venni chiamato a Roma dall’onorevole Evangelisti per organizzare il Festival nazionale dell’Amicizia, accettai e fu un trionfo: per l’occasione riuscì a portare per la prima Neil Young ad esibirsi allo stadio dei Pini di Viareggio. E in effetti si spalancarono anche le porte della televisione, in particolare di Raiuno e Raidue: ricordo “Carnevale con Edwige Fenech e “Chi tiriamo in ballo“ la domenica pomeriggio con Gigi Sabani, poi il Festival nazionale delle orchestre a Trento. Dopo otto anni di produzioni tv pero’ subentro un po’ di stanchezza,e terminai quella parentesi in grande stile con lo spettacolo Unicef che vide come protagonista Giulietta Masina. Ma rifarei tutto, è stato bellissimo.

Da appassionato di musica, nei decenni ha portato in Versilia nomi di livello mondiale.

La passione a livello musicale mi è servita molto, penso di aver portato in Versilia una ventata di qualità prima con Rocky Roberts, Augusto Martelli e i Bravo di Augusto Righetti. Per non parlare del continuo salto di livello raggiunto con Ray Charles, James Brown, Grace Jones e Gloria Gaynor. Il sacrificio fatto con Carla (nominata Cavaliere della Repubblica, ndr) e mia figlia di portare avanti la Capannina mi è servito tanto come crescita nella vita. L’ambito per me piu’ importante, anche se ho avuto pure una parentesi con il calcio.

Già, la Fiorentina...

Sì, nel 1978 entrai nel Cda, che lasciai con dispiacere alla fine del 1980 quanto Pontello rilevò la società. Ero dirigente del settore giovanile, furono due anni intensi.

Intanto la Capannina continua ad essere chiusa a causa dei Dpcm legati al Coronavirus. Lei però sembra avere ancora tanti progetti.

Tante volte mi chiedo quanto potrò durare ancora, non lo so anche se voglio bene e sono molto affezionato al mondo dell’intrattenimento. Prima di questo lockdown la Capannina è stata chiusa solo durante la Seconda Guerra Mondiale. Non mi sarei mai aspettato che potesse accadere di nuovo per la pandemia. Mi auguro e spero fortemente che tutto finisca entro l’estate, anche grazie ai vaccini. E che ad agosto la Capannina possa tornare a far ballare tutti come un tempo a partire da agosto.

E se invece non si potesse?

La scorsa estate abbiamo tenuto aperto il ristorante inventandoci la formula cena-spettacolo. Un’idea di successo avuta da mia moglie e che sicuramente quest’anno, ballo o non ballo, ripeteremo. Insomma, in un modo o nell’altro la Capannina sarà protagonista anche nel 2021.

Ma cosa vuole fare da grande patron Guidi?

Non vivo solo di ricordi, mi piacciono anche le nuove scommesse. E ho intenzione di produrre un film. Ho rivisto di recente ’Sapore di mare’, e sono convinto che il mio progetto andrà in porto. Del resto sono ancora un sognatore, anche se non faccio mai cose improvvisate.