Viareggio, 5 luglio 2023 – Due ragazzi di vent’anni, stretti l’uno all’altro in sella alla bici elettrica, direzione mare. Lui è ai pedali e tiene il manubrio; lei, da dietro, gli avvinghia le braccia al petto. Magari gli sussurra qualcosa nell’orecchio, mentre lo stringe, e prova a strappargli un sorriso. Sono quasi arrivati al Vialone, con loro hanno i teli, le borracce e gli zaini. Stanno insieme da qualche mese, hanno le farfalle nello stomaco e l’aria attorno a loro è sempre frizzante. Col sole e l’estate, poi, sembra di vivere un sogno. Poi, d’un tratto, l’oscurità. E una città intera tenuta col fiato sospeso.
Ieri mattina , poco prima di mezzogiorno, la Darsena è stata scossa da un incidente brutale. I due ragazzi, su una bici a pedalata assistita, stanno viaggiando su via dei Pescatori in direzione del Viale Europa. Sono immersi nel formicaio del quartiere, tra i lavoratori della nautica che faticano sotto il sole di luglio e i ragazzi ben vestiti, con lo sguardo teso, che si preparano all’orale di maturità all’istituto nautico. Loro hanno già dato, sono appena più grandi dei maturandi: 21 anni da compiere lui, Leonardo Brown, 20 anni lei, Emma Genovali. Sono quasi in fondo a via dei Pescatori, all’incrocio con via Marina di Levante. Da cui arriva una moto gialla. C’è pure un terzo mezzo, uno scooter, che procede in via dei Pescatori, ma in direzione opposta rispetto ai ragazzi sulla bici.
L’incidenza dello scooter nella dinamica è al vaglio degli agenti della polizia municipale intervenuti sul posto per effettuare i rilievi. Fatto sta che, per motivi ancora da chiarire, i due ragazzi si sbilanciano. I testimoni dell’incidente, sentiti dai vigili urbani, raccontano di aver visto la bici elettrica inclinarsi e i due cadere a terra. Proprio mentre sta passando la moto che arriva da via Marina di Levante. Le teste dei due giovani, senza casco – ma sono perfettamente in regola: sulle bici elettriche non è obbligatorio – si schiantano contro la ruota anteriore della motocicletta. L’urto è terribile: chi si ferma a soccorrerli li trova in una pozza di sangue.
Sul posto arrivano anche i mezzi di soccorso e una pattuglia dei carabinieri. Il traffico viene interdetto, mentre la ragazza viene caricata sul Pegaso che si alza in volo per la corsa disperata verso Cisanello. Lui la segue su un’ambulanza della Croce Rossa. Anche il guidatore della moto, comprensibilmente sotto choc, viene soccorso dai sanitari della Croce Verde. I ragazzi arrivano a Pisa in codice rosso, feriti gravemente alla testa. A stare peggio è il ragazzo le cui condizioni appaiono subito critiche. Lui e la giovane vengono messi in rianimazione, ma nonostante gli sforzi per salvarli, non ci sono segnali di miglioramento. Tanto che, poco dopo, i medici decretano la morte cerebrale del giovane: nessuna risposta dall’encefalo.
Nel frattempo, la ragazza è ancora attaccata alle macchine di rianimazione. Pure le sue condizioni, che in un primo momento appaiono meno critiche, anche se gravissime, nel corso del pomeriggio non si stabilizzano: è in coma, con un ematoma importante in testa. Lotta per sopravvivere, spinta dall’affetto di una città intera che attende solo una buona notizia. Il sole splende, ma è un’altra giornata nera sulle strade della Versilia, che solo tre giorni fa sono state fatali a un bagnino massese di 43 anni.