Quello schianto fu dovuto alla conducente dell’auto. La Corte d’Appello ha decisamente riformato la sentenza di primo grado per l’incidente che vide coinvolto tragicamente Alessandro Cecchi, il centauro di 27 anni che perse la vita nell’impatto con la vettura lungo la via Nicola Pisano. C.B., la donna che era alla guida della Toyota Yaris, è stata condannata per omicidio stradale a 6 mesi di reclusione (pena sospesa) e non menzione della condanna: adesso ci saranno da attendere le motivazioni ascritte all’imputata per comprendere la posizione del giudice.
In primo grado infatti la donna – tutelata dagli avvocati Gionata Bonuccelli e Marco Taddei – era stata assolta con formula piena dal gup Alessandro Trinci. Ma il pm è ricorso in appello e così si è aperta una ulteriore e complessa fase di giudizio: la Corte d’Appello di Firenze ha richiesto un supplemento d’indagine sia peritale che testimoniale per accertare l’esatta dinamica del sinistro e la sentenza è stata elaborata dopo oltre un’ora e mezzo di camera di consiglio.
Quell’incidente ha sconvolto l’intera città. Era il 27 settembre 2018 quando Alessandro Cecchi, a bordo di uno scooter Honda nero, percorrendo la via Nicola Pisano, impattò frontalmente contro la Toyota Yaris condotta dalla farmacista, che stava svoltando in via Volpi. Era l’ora di pranzo e quella giornata come tante segnò un dramma. Alessandro era un giovane pasticcere amato da tutti, figlio dell’ex calciatore del Viareggio Gigi, e nipote dell’indimenticata Fauzia titolare dell’omonima pasticceria in Passeggiata dove ’Ale’ aveva la prospettiva di investire sul suo futuro. L’impatto fu terribile e il ricovero con l’elisoccorso, vista la gravità delle ferite, non servì a strapparlo alla morte. I genitori e gli amici di Alessandro hanno dato vita a “FenomenAle” un’associazione nata con lo scopo di mantenerne vivo lo spirito, la natura e il sorriso di quel giovane pieno di energia attraverso gesti di solidarietà e beneficienza.
Francesca Navari