
Soccorsi in azione (foto di repertorio)
Marina di Pietrasanta (Lucca), 13 luglio 2022 - Tre anni e due mesi di reclusione per il reato di omicidio stradale e omissione di soccorso, oltre al risarcimento delle parti civili. E’ la condanna che il Tribunale di Lucca ha inflitto con rito abbreviato a G.S., il 34enne di Porcari (Lucca) che la notte di Halloween del 2018 travolse Michela Sotgia, studentessa universitaria di 19 anni che purtroppo morì 48 ore dopo, più altri due amici della giovane finiti in ospedale ma senza gravi conseguenze. La sentenza è stata letta dal giudica Antonia Aracri al termine dell’udienza che si è svolta due giorni fa, anche se è probabile che il legale del “pirata“ della strada provi la strada del ricorso in appello. A dare al giovane la possibilità di chiedere il rito abbreviato, che com’è noto prevede lo sconto di un terzo della pena, era stato l’annuncio della sua assicurazione, disposta a liquidare un risarcimento ai familiari della vittima e alle parti civili.
Erano stati i legali del giovane, all’udienza preliminare, ad avanzare al gup Aracri la richiesta di citazione dell’Ufficio centrale italiano per i sinistri stradali (Uci), ente che si occupa di gestire i risarcimenti per gli incidenti provocati dai veicoli immatricolati all’estero sul territorio italiano. L’Uci aveva infatti ricevuto mandato dalla compagnia tedesca (il 34enne, anche se residente a Porcari, era nato e aveva vissuto in Germania e la sua auto ha targa tedesca), la quale si è detta intenzionata a risarcire quanto dovuto. Si chiude così, dopo oltre tre anni e mezzo, il primo round di una tragedia che si consumò alle 4 di notte del 31 ottobre 2018 sul lungomare di Marina, davanti alla discoteca Seven Apples. Originaria di Dorgali, in Sardegna, e da poco iscritta all’università di Pisa alla facoltà di fisica, Michela quella sera aveva deciso di festeggiare Halloween in Versilia insieme a due amici, di Camerino e Ostuni, i quali furono ricoverati in rianimazione rispettivamente all’ospedale ‘Versilia’ e a Livorno ma si salvarono. L’incidente avvenne mentre i tre giovani stavano attraversando a piedi il lungomare, sotto la pioggia battente, per raggiungere la macchina.
Dopo averli travolti, l'uomo in un primo momento a causa dello choc fuggì a bordo della sua Seat Leon grigia. Nove ore dopo si consegnò ai carabinieri del comando provinciale di Lucca, sostenendo di non aver visto i giovani a causa della pioggia: dalle successive analisi risultò non essere positivo all’alcol test. Il cuore di Michela, ricoverata all’ospedale di Cisanello, cessò di battere il 2 novembre con la famiglia che acconsentì all’espianto degli organi.