La Toscana è una delle regioni più colpite dalle influenze di stagione. A mettere in guardia la cittadinanza è l’Asl, che ha registrato come nella seconda settimana dell’anno il livello d’incidenza delle sindromi simil-influenzali abbia quasi triplicato la soglia base dei 5,65 casi per mille assistiti. I dati sono contenuti nell’ultimo rapporto ‘RespirVirNet’, pubblicato dall’Istituto superiore di sanità.
Nello specifico, il rapporto evidenzia il brusco aumento del numero di casi di sindrome simil-influenzale in tutte le fasce di età. I più colpiti sono i bambini sotto i cinque anni, in cui l’incidenza è pari a 25,5 casi per mille assistiti. Anche in Toscana i più esposti sono i più piccoli: nella popolazione con meno di 4 anni, infatti, si registrano 32,5 casi ogni mille individui. Il dato si abbassa con l’aumentare dell’età: ogni mille abitanti si hanno 17,2 casi nella popolazione tra i 5 e i 14 anni, 16,9 casi tra chi ha tra i 15 e i 64 anni e 8,4 casi tra chi ha più di 65 anni.
"Stiamo quasi per raggiunge il picco dell’epidemia di influenza stagionale, ormai da tutti conosciuta come variante australiana – mette in guardia Maria Stella Adami, direttrice di Medicina generale dell’Asl – caratterizzata da sintomi comuni a tutte le influenze, prevalentemente respiratori, come tosse, raffreddore, mal di gola, febbre, stanchezza, vomito e diarrea. L’influenza può colpire sia giovani che anziani, sia sani sia pazienti fragili. Per questi ultimi in particolare è importante la vaccinazione antinfluenzale, che è partita nell’ottobre scorso e che ha trovato una forte risposta da parte dei nostri pazienti.
Importante per tutti seguire le comuni abitudini di igiene. Siccome l’influenza si trasmette da persona a persona anche e soprattutto attraverso le secrezioni nasali, l’uso della mascherina nei luoghi affollati e lavarsi le mani frequentemente sono buone pratiche sempre valide ed efficaci per prevenire il contagio. Nelle sue fasi iniziali – spiega Adami – l’influenza viene trattata con gli antipiretici che abbassano la febbre, e i mucolitici per fluidificare il muco contro la tosse. Solo se l’influenza dovesse avere delle complicazioni, in particolare complicazioni polmonari, il medico valuterà l’opportunità di somministrare al paziente degli antibiotici".