
Sulla facciata dell'Inps il grido dei cassaintegrati
Viareggio, 25 giugno 2020 - La crisi economica innescata dalla pandemia ha scavato nel già profondo solco delle disuguaglianze, sfilacciando il tessuto sociale. Lasciando famiglie senza stipendi, precari senza paracadute, irregolari alla deriva... E la facciata della sede dell’Inps di via Garibaldi è diventata il pungiball contro cui viene sfogato tutto il senso di precarietà, e di impotenza di quest’epoca ; ma è anche la vetrina attraverso cui lavoratori e disoccupati rivendicano i diritti.
Dopo Lucca e Castelnuovo la protesta è arrivata anche a Viareggio: "Lavoratori e disoccupati non possono più aspettare la cassa integrazione che ritarda nell’essere consegnata e i redditi di emergenza che escludono una marea di categorie". Così si legge sui volantini affissi nella notte alla porta d’ingresso dell’Inps.
Il gruppo “Lavoratori e disoccupati di Lucca e provincia“, nato su Facebook in piena quarantena, sta raccogliento testimonianze di operai di fabbrica, disoccupati, insegnanti, parrucchiere, infermieri, studenti lavoratori, operai agricoli, rider, operai dello spettacolo... "Persone che fin’ora non hanno visto neanche un euro da chi, a chiacchiere, ha detto che non avrebbe lasciato solo nessuno". "È dagli inizi di maggio – prosegue la nota di rivendicazione – che ci raccontiamo fra di noi le nostre situazioni personali di lavoro e non lavoro per sentirci meno soli, mettendo in comunità l’uno con l’altro i problemi, e la situazione che viene fuori non è più sopportabile. Ore e ore di lavoro pagate una miseria, giovani che consegnano in bici panini che si son dovuti comprare mascherine e gel igienizzante da soli e se forano una gomma vengono penalizzati dal sistema app che controlla il lavoro, contratti farlocchi per farti lavorare il quintuplo delle ore, baristi che hanno riaperto la saracinesca con mille difficoltà ma che rischiano di richiudere, famiglie escluse dal reddito di emergenza, cassaintegrati sulla carta che non possono lavorare ma non ricevono un quattrino da mesi, turnisti di fabbrica a cui i dispositivi sono arrivati a fine pandemia".
La richiesta è chiara: "Vogliamo il rispetto che Inps, Governo e istituzioni ci tolgono ogni giorno. Vogliamo che le casse integrazioni siano pagate tutte, complete e subito, vogliamo il reddito di emergenza aumentato ed esteso. Invece – concludono “Lavoratori e disoccupati“ – viviamo con la paura che arrivi agosto, quando le imprese potranno tornare a licenziare. Quando riprenderanno gli sfratti o i distacchi delle utenze".