
È stata l’anziana vicina a sentire le urla della donna e a chiamare i vigili del fuoco
Pietrasanta, 21 gennaio 2023 - Sette ore chiusa in ascensore nel silenzio totale del condominio. Scollegata dal mondo, il cellulare dimenticato a casa, senza che nessuno potesse sentire l’allarme, le urla, i calci contro lo sportello. "Se non viene qualcuno per me è finita", ha pensato Anna – nome di fantasia – 34enne del nord Italia domiciliata nel centro storico. Il finale è stato lieto e liberatorio, ma la giovane difficilmente dimenticherà questa esperienza angosciante. I cinefili ricorderanno il film "Quelle strane occasioni" (1976): nell’episodio "L’ascensore", con Sordi e la Sandrelli, un prelato rimane bloccato in ascensore, nel palazzo dove abita l’amante, insieme a un’avvenente bionda. Niente a che vedere con la storia di Anna, avvenuta giovedì nella centralissima via Mazzini, ma la trama è senz’altro degna di un thriller.
"Dopo aver fatto compere – racconta, sconvolta – sono tornata a casa verso le 11,30. Ma al secondo piano l’ascensore si è bloccato e purtroppo mi sono resa conto di aver dimenticato il telefono in casa. Ho schiacciato più volte l’allarme, sperando che la vicina fosse in casa. Nel condominio, d’inverno, siamo solo in tre nuclei: una signora anziana, una famiglia che in questi giorni è in vacanza ed io". Il caso vuole, invece, che la vicina, di 80 anni, sia rimasta fuori casa quasi tutto il giorno, rientrando solo nel tardo pomeriggio. È stata lei infatti a sentire le urla della giovane e a chiamare i soccorsi. "Se non fosse arrivata – prosegue – forse a quest’ora sarei morta. Mettiamo il caso che i parenti l’avessero ospitata per alcuni giorni: sarei rimasta chiusa chissà quanto, senza bere né mangiare. Se ci penso mi vengono i brividi, è qualcosa di agghiacciante perché davvero non so come sarebbe potuta andare a finire. Sentivo le risate e i discorsi delle persone a passeggio, ma loro non mi sentivano. Ho urlato come una pazza, dando calci. Mi sono spaventata e ho avuto un mezzo attacco di panico, oltre a inconvenienti ’igienici’ che lascio immaginare. Ora capisco l’importanza del cellulare: può essere un salvavita. Lo porto sempre con me, ma avevo avuto un brutto litigio con il mio ex, ero frastornata, è stata quella la causa". Poi, intorno alle 18, il destino si è ricordato di Anna e ha fatto sì che la vicina tornasse a casa. Sul posto i vigili del fuoco del distaccamento di Pietrasanta, la Croce Verde di Forte dei Marmi e la ditta fornitrice dell’ascensore, di quelli oleodinamici e di ultima generazione. "Al di là del guasto, dovuto a un problema di sensori – conclude – è incredibile che non ci sia un pulsante collegato alla centralina della ditta. Ho rischiato di non raccontarla mai questa storia".