REDAZIONE VIAREGGIO

"Io, gay, combatto contro i pregiudizi"

Alessandro Santini invita a non giudicare in modo superficiale: "Mi sono ritagliato un ruolo nella vita sociale"

Alessandro Santini

"Io, un gay che si è ritagliato con fatica un ruolo nella società, conquistando la stima di tante persone". Il capogruppo leghista Alessandro Santini apre una profonda riflessione, dopo la ’cacciata’ di Gregorio Martinelli Da Silva, consigliere comunale del Carroccio a Bagno a Ripoli che ha definito ’depravati’ gli omosessuali. Santini, che del suo orientamento non ha mai fatto mistero, punta il dito su chi "sbeffeggia anche sui social", rimarcando quel principio di uguaglianza che è sancito, in primis, nelle Sacre Scritture. "È la superficialità, che si accompagna all’ignoranza – premette – dovuta ad una infantile cialtroneria nel trattare le cose, a rendere la dichiarazione di Gregorio un’uscita tra comico e grottesco. Seppur gay, non sono nè un fenomeno da circo nè un pervertito, bensì un essere vivente e pensante, con una mia educazione, con un ruolo ritagliatomi con fatica nella società civile in cui vivo, con una stima e un rispetto che credo essermi guadagnati sul campo. Sono un uomo credente e di quella destra liberale risorgimentale, piena di sogni e ideali che ancora mi fanno credere nel prossimo e in un’Italia migliore, popolata anche da tanti “Gregorio” che quando passi per strada ti giudicano senza conoscerti, che ti sbeffeggiano e offendono su Facebook. La scelta morale di ognuno è argomento intimo tra il soggetto e Dio, che conosce la storia e la vera volontà di ognuno. Pertanto il “giudizio” e ancor più la “condanna” – aggiunge – violano il principio primo di tale rapporto, perché ci si mette nell’esclusiva prerogativa divina di discernere gli atti delle persone, conoscendone l’intimità morale. Gregorio invece compie pubblicamente i peccati di ipocrisia, di mancanza di misericordia e arroganza, non badando ai propri mali morali, che probabilmente sono il vero motore del suo agire".

Fra.Na.