REDAZIONE VIAREGGIO

Ipotesi accorpamento, no unanime. I dirigenti in coro: "Siamo contrari"

Giorni decisivi per l’eventuale fusione tra il “Carducci“ e il “Don Lazzeri-Stagi“ a partire dal 2025-2026. Viareggio e Pietrasanta sperano in un ripensamento. "La nostra storicità deve essere tutelata".

Anche gli studenti dei due istituti sono preoccupati in vista del 2025-2026

Anche gli studenti dei due istituti sono preoccupati in vista del 2025-2026

Accorpamento? "No, grazie". È un coro unanime, forte e chiaro quello che si alza dai due istituti che rischiano seriamente di essere fusi a partire dall’anno scolastico 2025-2026, ossia il liceo classico “Carducci“ di Viareggio e il “Don Lazzeri-Stagi“ di Pietrasanta. L’ufficialità è attesa forse oggi in Provincia in sede di conferenza zonale, ma in ogni modo è questione di giorni. L’ultima parola spetterà poi come sempre alla Regione, le cui valutazioni dovranno tener conto dei numeri attualmente forniti dai due istituti. La legge prevede infatti di accorpare chi si trova al di sotto della media regionale, pari a 800 iscritti, e le due scuole ci ricadono in pieno avendone circa 600. La corsa contro il tempo per scongiurare questo epilogo è già partita e si è concretizzata con il verbale sia del collegio dei docenti del “Carducci“ sia del consiglio d’istituto del “Don Lazzeri-Stagi“, entrambi riuniti nel primo pomeriggio di ieri ed entrambi decisi a contrastare con tutti i mezzo possibili la temuta operazione. Che secondo i due dirigenti "non s’ha da fare".

"Ogni accorpamento – spiega la dirigente del ’Carducci’ Nadia Ambrosioni – porta con sé danni importanti a tutto il personale. Perderemmo molti posti di lavoro tra amministrativi e collaboratori scolastici che aprono e chiudono e le scuole: se non c’è chi fa la sorveglianza, nessuna scuola può tenere aperto. Stesso discorso se non c’è una segreteria che funziona bene per tutta una questione di servizi fondamentali che vanno dal registro elettronico all’acquisto di carta e altri materiali. La qualità dell’insegnamento resterebbe inalterata, ma con l’accorpamento ci sarebbe bisogno di raddoppiare i servizi: sarebbe deleterio. C’è però un precedente – aggiunge – che potrebbe essere determinante: il ’Galileo’ di Firenze è stato esentato in virtù della sua specificità e storicità. Il progetto del ’Carducci’ è del 1921, l’istituto è stato completato nel 1927 e sta quindi per festeggiare 100 anni. Se accorpamento dev’essere, saremmo più tranquilli se fosse fatto in verticale, cioè con un istituto comprensivo".

Parole in sintonia con il pensiero del dirigente del “Don Lazzeri-Stagi“ Giovanni Fiorillo. "È ancora tutto da decidere, ad oggi ci sono solo voci ufficiose. Personalmente – dice – sono contrario all’accorpamento, come ho manifestato in sede di conferenza zonale presentando dati e riflessioni che dimostrano le potenzialità dell’istituto nel medio e lungo termine. Il futuro polo scolastico, pronto nel 2026, porterà un aumento considerevole di iscrittie diventerebbe un polo attrattivo per la Versilia. Rispetto alla media regionale delle iscrizioni ci scostiamo solo del 5%. Non è giusto, per poche decine di unità, penalizzare la storia di un istituto che ha prospettive di crescita e di una nuova stabilità".

Il terzo "no" arriva dal mondo della politica per bocca del consigliere comunale di Viareggio Alberto Pardini (Lega): "Di questo passo, tra poco più di un quinquennio arriveremo a un taglio di oltre il 40% degli istituti esistenti. A rimetterci sono i territori, il personale, la didattica e gli studenti. In nome del ’risparmio’ si stanno andando a creare istituti sempre più grandi, dispersivi e privi di identità. D’accordo riorganizzare il sistema scolastico, ma è necessario avere come punti cardinali la salvaguardia della qualità e dell’efficienza del sistema educativo, e l’identità territoriale. Il ’Carducci’ e il ’Don Lazzeri-Stagi’ sono due realtà diversissime per territorio e offerta formativa: la gestione, logistica e didattica, sarebbe complicata. La Versilia tutta faccia squadra in conferenza zonale e si opponga alla scelta della Provincia".

Daniele Masseglia