La (bella) scomessa vinta . Al Festival della Robotica presentata “Autonomous“

È la draga subacquea ideata e progettata dai giovanissimi studenti dell’Istituto Isyl. Mentre Lorenzo Ambrosini e Samuele Pardini hanno illustrato il prototipo di “Yacht Mind“.

La (bella) scomessa vinta . Al Festival della Robotica presentata “Autonomous“

La (bella) scomessa vinta . Al Festival della Robotica presentata “Autonomous“

VIAREGGIO

Una mattina densa di interventi, relazioni e sguardi sul futuro, quella che ieri ha popolato la piazza del Club Nautico di addetti ai lavori, curiosi e giovani studenti, per gli ultimi workshop del Festival della Robotica.

Intelligenza artificiale e innovazione nellla nautica, con il ruolo fondamentale della formazione e dell’educazione, sono stati i filoni trattati e moderati da Pietro Angelini, Paolo Ferragina e Cesare Stefanini. Dai “digital twins“ esposti da Sergio Saponara, docente di Ingegneria Elettronica all’Università di Pisa, alla navigazione sostenibile della serie Seadeck di Azimut illustrata da Iacopo Senarega. Dalla possibile cooperazione intelligente tra essere umano e robot del futuro raccontata da Manuel Catalano, ricercatore dell’Istituto Italiano di Tecnologia, al nuovo braccio robotico di Fluid Wire Robotics di Marco Bolignari, capace di agire dagli ambienti subacquei allo spazio. Al ruolo centrale dell’innovazione tecnologica e robotica nei cantieri internazionali, mostrata da Lorenzo Pollicardo, direttore tecnico di SYBAss, l’associazione che riunisce i produttori di superyacht del mondo, e ai progetti sull’economia circolare di Federico Niccolini e Sara Scipioni dell’Università di Pisa. Fino all’importanza della formazione, "per preparare i giovani ai cambiamenti tecnologici ma anche a stimolarli, perché saranno loro il cambiamento che mi auguro ci sarà, utilizzando la conoscenza, e l’etica professionale e culturale", ha detto Vincenzo Poerio, presidente della Fondazione Isyl. E sono stati proprio i giovani studenti dell’Istituto Tecnico ad esporre alle “autorità“ nautiche e universitarie, ciò che vedono per il futuro marino. “Autonomous“ è la draga subacquea ideata da Andrea Distefano, Leila Giannini, Federico Zerbinati e Giacomo Cristiani, "un sistema autonomo, per affrontare i problemi del fondale viareggino e garantire rotte sicure e libere - come lo ha descritto Distefano - Con un’alta efficienza energetica, di batterie a litio, e una stazione di ricarica autonoma, cui interviene anche l’ia, per la mappatura e la regolamentazione degli strumenti per un basso impatto ambientale". Lo “Yacht Mind“ è invece il progetto presentato da Lorenzo Biancalana, progettato insieme ai compagni Lorenzo Ambrosini e Samuele Pardini, "per chi sogna di vedere oltre": è, difatti, un visore con cui sarà possibile vedere lo stato di avanzamento e gli elementi mancanti della nave. "Un elemento che permetterà, grazie ai digital twins, di vedere ciò che l’occhio umano non vede - ha detto Biancalana - Con un software che agirà tramita ia per il raccoglimento ed elaborazione delle informazioni. I vincoli esistono ed esisteranno sempre, ma quello più grande sarà la mentalità. Bisogna avere coraggio di osare e, oggi, il mercato ci permette di investire su un progetto che basa, tutto, sulla visione".

Gaia Parrini