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La bianca Essaouira. Perla dell’Atlantico

Essaouira, conosciuta come "la bianca" e "la perla dell'Atlantico", è una città marocchina affascinante e decadente. Le case bianche, il vento costante e il porto pieno di barche blu creano un'atmosfera unica. La medina, Patrimonio dell'umanità, offre una mescolanza di culture e religioni. Una visita a Essaouira è un'esperienza multiculturale da non perdere.

La bianca Essaouira. Perla dell’Atlantico

Non ci vuole molto a capire perché Essaouira sia detta "la bianca", basta un battito di ciglia e me ne rendo conto di persona col primo sguardo controsole appena arrivata: muretti bassi intonacati, case bianche e decrepite, gabbiani a perdita d’occhio. La calura soffocante di Marrakech situata a 180 chilometri a est per qualche istante sembra un ricordo lontano. Qui, nella piazza affacciata sull’oceano, sferza un vento fresco che mi impedisce di sdraiarmi sulla grande spiaggia e che mi fa strinare la pelle del viso a tradimento perché non si capisce quanto sia forte il sole.

Essaouira, conosciuta come "La perla dell’Atlantico" o "La Bella Addormentata" mi accoglie con un gran numero di barche ormeggiate nel porto. Sono tutte tinte di blu e ammassate una sull’altra, non so se è un giorno di riposo per i pescatori o se ce ne sono sempre un bel po’ lì ferme ad aspettare chissà cosa. Probabilmente partono quando il vento concede una tregua e l’Oceano si fa meno agitato.

Provo una forte impressione di decadenza, anche nelle vie del centro il tempo sembra essersi fermato. Immagino i gesti ripetitivi del bottegaio che ripone gli oggetti di artigianato locale, perlopiù cofanetti di legno di tuia profumato finemente intarsiati: ogni giorno li espone per i turisti, ogni giorno li spolvera perché il vento non risparmia niente. Immagino il macellaio impegnato a tagliare la carne e a liberarla dalle mosche, il venditore di spezie che con pazienza sistema le sue pregiate miscele a piramide con una maestria che sfugge alle mie conoscenze fisiche tanto sembrano rompere gli schemi della gravità.

Mi siedo in un bar del centro per un tè alla menta dolcissimo e profumato. Scelgo il posto più riparato, perché il vento non cessa di soffiare. C’è tempo per perdersi ancora un po’ nelle via della medina riconosciuta Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, camminare sulle mura della kasbah e osservare elementi architettonici europei che si mescolano alla cultura marocchina e mussulmana, rendendo Essaouira una città multiculturale. Non resta che visitare la Moschea Ben Youssef, il cui alto minareto svetta sul profilo della città, e la mellah, il quartiere ebraico con le case dall’intonaco blu.