La Bohème tra sogni e gioventù. Gasparon rivisita l’opera di Puccini

Stasera al Gran Teatro all’aperto torna lo spettacolo che vedrà sul podio dell’orchestra Michelangelo Mazza

La Bohème tra sogni e gioventù. Gasparon rivisita l’opera di Puccini

La Bohème torna stasera a Torre del Lago per la regia di Massimo Gasparon

Una storia d’amore e d’amicizia senza tempo, di sogni e speranze, quella della Bohème, scritta, pensata e composta dal Maestro Puccini nel 1895 e che tornerà in scena, stasera, alle 21.15, al Gran Teatro all’aperto Giacomo Puccini, nel nuovo allestimento a firma di Massimo Gasparon.

È quella di un mondo ideale di giovani intellettuali, l’ambientazione della nuova proposta di Gasparon per uno dei titoli più popolari del melodramma, con una scena dominata da una gigantesca soffitta al centro del palcoscenico, una mansarda ideale, astratta, razionale e candida e con costumi e abiti non dimessi e trascurati, ma eleganti e raffinati. Ed è proprio la giovinezza, le sue passioni e il vivere intensamente la vita quello che vedremo in scena nelle interpretazioni di quattro giovani amici come Rodolfo (Ivan Ayon Rivas), Marcello (Alessandro Luongo), Schaunard (Gianluca Failla), Colline (Adolfo Corrado), e dei loro amori, con le due giovani protagoniste, Mimì (Carolina Lopez Moreno) e Musetta (Sara Cortolezzis), a cui si aggiungono, a completare il cast, Benoit (Stefano Marchisio), Alcindoro (Italo Proferisce), Parpignol (Saverio Pugliese) Sergente dei doganieri (Italo Proferisce) e un doganiere (Alessandro Ceccarini). Così come La Bohème stessa di Giacomo Puccini non ha mai smesso di colpire al cuore dell’ascoltatore con pagine musicali che fondono grande lirismo e assoluta poesia per raccontare la gioventù, i sogni di giovani animati da ideali dell’arte e proiettati verso la vita, quella vita fatta di sogni che duri colpi del destino possono interrompere freddamente rivelando il dolore umano.

Alla testa dell’Orchestra e Coro del Festival Puccini, diretto, quest’ultimo, da Roberto Ardigò mentre quello Bianco delle voci bianche istruito da Viviana Apicella, fa il suo debutto a Torre del Lago Michelangelo Mazza: "In Bohème è particolarmente commovente l’ossessiva presenza del tema di Mimì nel quarto atto, ogni volta che ella compare: è come se, prima della morte, il compositore volesse rimarcare tutto l’amore che prova per la protagonista. Nonostante la tragedia, devo però dire che ogni volta che affronto La Bohème mi sembra di ringiovanire: per me, la bellezza di questa musica è una cura".