La città compie duecento anni

Il 7 giugno 1820 la Duchessa Maria Luisa emanò il decreto che elevò il rango di Viareggio

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Sette giugno 1820. Storicamente la data più importante per Viareggio, che in quel giorno fu dichiarata “Città” dalla figlia del re di Spagna, Maria Luisa di Borbone, Duchessa di Lucca. Sono passati due secoli, e l’elevazione del piccolo paese di marinai, in quel contesto politicamente complicato, fu decisivo per le sorti non solo di Viareggio, ma del Ducato tutto.

Lo ricorda con chiarezza lo storico viareggino Franco Pocci, che sta per pubblicare un volume dedicato agli eventi di quel periodo: "Certamente il contenuto giuridico del decreto n. 28 del 7 giugno 1820, ha un significato più ampio e complesso di quello comunemente ricordato. L’articolo 1 recita: “Il territorio del nostro Ducato sarà diviso in due città, Lucca e Viareggio, che formano due comunità distinte”. In sostanza parificando le due realtà. Maria Luisa, nella sua concezione della politica interna ducale, volle un governatore e un comandante di marina a Viareggio".

"I “distretti” locali che vennero a dipendere dal governatore di Viareggio, comprendevano non solo molti paesi e piccole comunità dell’attuale area massarosese e Torre del Lago, ma anche Montignoso, enclave lucchese in Lunigiana – racconta Pocci – e primo governatore di Viareggio fu nominato Giuseppe Pellegrino Frediani. Con il comandante Ippolito Zibibbi per la marina mercantile e Domenico Simoncini, ufficiale di sanità, che rilasciava la patente sanitaria ai bastimenti".

Maria Luisa era una giovane donna illuminata e che amava Viareggio. "Per quei travagliati tempi era decisamente all’avanguardia – sottolinea Pocci – . Uno dei suoi provvedimenti basilari fu il decreto del 2 ottobre 1819 per la costruzione della prima darsena viareggina, poi chiamata “Lucca”, che affermò essere costruita a seguito “delle molteplici istanze pervenute dai costruttori per facilitare il varo e agevolare il lavoro“. Sottolineo che già in quegli anni la consistenza della flotta viareggina – prosegue lo storico – era notevole, se rapportata alle capacità tecniche e operative. Vi erano 27 piccoli bastimenti da trasporto e 41 barche da pesca. La realizzazione della darsena fu di fondamentale importanza e resa indispensabile per la crescita veloce della marineria".

"Ma ancora prima le volontà di Maria Luisa erano state legiferate mediante il decreto del 24 settembre 1818 circa la nomina dei consoli del ducato lucchese quale presupposto necessario per la tutela e lo sviluppo della marina mercantile all’estero – conclude Pocci – . I capitani delle imbarcazioni e quindi i marittimi viareggini, dovevano conformarsi alla nuova regolamentazione che imponeva rigide norme e gabelle. Una curiosità: nel 1843 la goletta viareggina “Italia” comandata da Michele Belluomini, raggiunse Montevideo in Uruguay e ad aspettarla c’era il console lucchese Antonio Nin".

Chiaramente la storia della città è più antica. Il primo fatto storico riguardante Viareggio risale al 1169: venne costruita una torre di legno a guardia del litorale. Poco più di due anni dopo (1172) fu edificata l’opera militare che prese il nome “Turris de Via Regia”, dal nome della via che doveva essere percorsa per accedervi (poi diventata via Montramito).

Walter Strata