REDAZIONE VIAREGGIO

“La città in Comune“. Il presidio per le case: "Un tavolo istituzionale con le realtà solidali"

Le associazioni del territorio accampate in protesta davanti al Municipio

“La città in Comune“. Il presidio per le case: "Un tavolo istituzionale con le realtà solidali"

Le associazioni del territorio accampate in protesta davanti al Municipio

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"Se il Comune non riceve la città, è la città che va al Comune". Così, come recita lo striscione che copre e abbraccia lo sfondo del Municipio, esordisce Michelangelo Di Beo, referente di Unioni Inquilini, inaugurando il presidio, organizzato dalle associazioni Unioni, Brigata mutuo sociale e Associazione Inquilini e Abitanti, che rimarrà di fronte al Municipio, in maniera permanente per tre giorni.

"Dalle 8 di mattina a dopo cena, per ribadire e rimettere al centro quello che sono le emergenze sociali - spiega Alessandro Giannetti di Asia, proprio mentre i militanti e i volontari si apprestavano a preparare, allestire e sistemare striscioni, panche e casse audio, e dentro le stanze del palazzo si teneva il Consiglio Comunale - Chiederemo con un protocollo la costituzione di un tavolo istituzionale su sociale e casa, che raggruppi in sé tutte le realtà che da anni si battono per la giustizia sociale. Invitiamo la politica a scendere da palazzo e vedere le realtà in lotta, le persone reali che tutti i giorni provano, in ogni modo, le persone reali al centro del dibattito". È, difatti, un presidio fatto, organizzato e vissuto da persone che, da anni, nell’unione di forze e ideali, si fanno carico dei disagi e dei problemi abitativi, sociali, e di genere, e che, uniti, si sono ritrovati anche ieri, con un tributo a “Marione“, e continueranno a farlo, almeno fino a domani, con tavole rotonde e assemblee sulla repressione, e sull’impegno di ciascuna delle associazioni partecipanti. "Negli ultimi 13 anni di lotte per le case, i sindacati e i movimenti si sono sostituiti al compito che dovrebbe essere delle istituzioni: dare diritto alle persone, e affrontare il problema - ha sottolineato Di Beo - E questo lo abbiamo fatto noi, recuperando case in abbandono, liberandole dal degrado, evitando gli sfratti. La soluzione dell’amministrazione è invece sgomberare le case. Dalle case della stazione, ad esempio, ci sono ora famiglie divise, separate. Questa è violenza, alla città e alle persone". E una situazione "per cui il tempo è scaduto - ha concluso Giannetti - O si crea un tavolo istituzionale, o chiediamo le dimissioni dell’assessora al sociale, e del sindaco".

Gaia Parrini